Dovranno rispondere della pesantissima accusa di omicidio colposo tre sanitari in servizio alla Clinica Casa del Sole. Una donna è morta per le complicanze di un intervento chirurgico effettuato un mese fa nella clinica di Formia. Saranno determinanti gli esami istologici e di laboratorio che effettuerà nei prossimi 90 giorni il medico legale nominato dal sostituto procuratore Beatrice Siravo per capire cosa è successo, cosa è andato storto lo scorso 14 novembre, quando la donna è stata operata e se la sua vita si poteva salvare. Il perito della Procura di Cassino, Stefano Manciocchi, venerdì scorso ha effettuato, presso l'Ospedale Santa Scolastica di Cassino, l'autopsia sul corpo di Lucia Barberini, 53 anni di Roma, dopo l'apertura di un'inchiesta in cui sono indagati a piede libero tre medici con l'ipotesi di omicidio colposo.
La donna era giunta d'urgenza a Formia il 13 novembre per essere sottoposta ad un intervento chirurgico di routine alla zona addominale per l'asportazione di un'ernia strozzata. La paziente si era rivolta al chirurgo della Casa del Sole, Stefano Chiappalone, originario di Catanzaro, semplicemente perché il suo nome le era stato proposto al marito, anche lui calabrese. Lo scorso 9 dicembre, giorno del decesso, l'uomo si è rivolto ai carabinieri della compagnia di Formia.
Sono pronti a ridimensionare le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Cassino i legali dei tre indagati gli avvocati Vincenzo Macari, Silvestro Conte e Gaetano Calabrò dopo che il sostituto procuratore Siravo ha disposto il sequestro della cartella clinica della signora Lucia sia presso la Casa del Sole che al Dono Svizzero. Al momento, per il nosocomio formiano non ci sono indagati. La clinica di via Giuseppe Paone vuole chiarire al più presto la propria posizione e in occasione dell'autopsia del dottor Manchiocchi ha nominato due periti di parte, il medico legale Raffaella Rinaldi e il chirurgo Alberto D'Adamo.
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