Scampò alla tragedia di Monte Lupone, pilota muore 25 anni dopo in un incidente aereo

Scampò alla tragedia di Monte Lupone, pilota muore 25 anni dopo in un incidente aereo
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Domenica 30 Ottobre 2022, 08:54

E' morto in un incidente aereo, lo stesso terribile destino che costò la vita al suo compagno, Maurizio Poggiali, l'8 agosto 1997 su Monte Lupone, vicino Cori. Matteo Pozzoli, 56 anni, è uno dei piloti deceduti venerdì pomeriggio sulle pendici dell'Etna precipitando con un Canadair. Venticinque anni dopo lo schianto in provincia di Latina, un'altra tragedia del volo che riporta alla mente la caduta del Siai 208. Matteo Pozzoli, 56 anni, era originario di Erba, in provincia di Como, non era sposato e viveva da solo, da 15 anni, a Soriano del Cimino, un paese in provincia di Viterbo. Una zona che amava particolarmente anche se non aveva particolari legami, né parentele.
L'incidente sul Monte Lupone fu seguito da una lunga battaglia giudiziaria, con decine di udienze al tribunale di Latina. La sentenza definitiva arrivò soltano nel novembre 2012 quando Pozzoli, all'epoca dei fatti pilota dell'Aeronautica militare, fu condannato dalla Corte di Cassazione a un anno e sei mesi per omicidio colposo e disastro aereo.
Matteo Pozzoli era al comando del Siai 208 caduto sul Monte Lupone provocando la morte del capitano Maurizio Poggiali l'8 agosto del 1997. Una vicenda giudiziaria, trascinata per anni, che lasciò comunque diversi punti interrogativi in merito alla dinamica dei fatti.

La famiglia Poggiali commentò il verdetto auspicando maggiori controlli sulle condotte in volo. Pozzoli, dopo l'incidente, ottenne comunque delle promozioni, prima a maggiore e poi a tenente colonnello.


Da 15 anni viveva nella Tuscia, una zona che amava particolarmente come ricorda il sindaco Roberto Camilli: «Era una brava persona, tranquilla, educata. Aveva scelto di risiedere a Soriano perché era innamorato di questa area e passava il suo tempo libero quando non era impegnato con il lavoro curando l'orto. Viveva il località Santarello, in una villetta ben curata. Siamo stati sconvolti da questa brutta notizia ed esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia».
Il padre Filippo, ex sindaco di Erba, ha descritto il figlio come una persona estremamente attiva: «Prima di tutto mio figlio era uno dei tre piloti sperimentatori che ci sono in Italia, collaudatore a Pratica di Mare. Ha fatto la carriera militare ed è diventato tenente colonnello, ma siccome a quel grado si viene messo dietro a una scrivania, è passato all'antincendio per continuare a volare. Aveva anche avuto un incidente, ma mai ha pensato di smettere di volare. La sua vita era quella».

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