Mancano gli insegnanti nelle scuole pontine, lezioni al via con i prof supplenti

Mancano gli insegnanti nelle scuole pontine, lezioni al via con i prof supplenti
di Francesca Balestrieri
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Martedì 30 Agosto 2022, 10:27

La scuola ripartirà fra due settimane, ma i problemi, come ogni anno non mancano. A Latina, in particolare le scuole dell'infanzia e la primaria si troveranno a non poter far partire il tempo pieno da subito perché mancano i docenti. Problema che si ripresenta puntuale a ogni inizio anno, ma quest'anno le cose sembrano essere perfino peggiori. Lo affermano i sindacati di categoria che hanno anche chiesto un incontro con il Ministro per cercare di risolvere la situazione: «Ci troveremo con migliaia di cattedre scoperte perché le nomine con il nuovo sistema automatico, sono partite dopo ferragosto, quindi in appena un mese dovevano essere chiamati migliaia di docenti, peccato che si sono verificati moltissimi errori. Vero che l'ufficio scolastico provinciale molti li ha risolti, ma la situazione è ancora molto critica - spiega Clelia Allocca, segretaria della Flc Cgil di Latina e Frosinone - A Latina sono stati dati gli incarichi per le immissioni in ruolo, ma non ci sono per esempio, gli incarichi annuali, di cui si ha sempre più bisogno. Lo scorrimento per nomina arriverà, come è accaduto lo scorso anno, fino ad ottobre, con conseguenti cattedre scoperte fino ad allora. Il danno è enorme, sia per il personale che per gli alunni».

I DISAGI
«La gestione del personale è stata pessima e anche questa stagione scolastica inizierà nell'incertezza: niente misure di prevenzione adeguate nè numero di insegnanti necessario», denuncia la coordinatrice della Gilda Latina Patrizia Giovannini. «Sebbene siano stati assunti molti docenti e gli iscritti calano a causa del tasso di denatalità, non si arriverà a coprire con le assunzioni nemmeno il 50% dei posti autorizzati dal Mef e il numero di supplenti resterà incredibilmente alto».

Ma quali sono le discipline più penalizzate? «Materie come italiano e matematica sono in forte difficoltà e già lo scorso anno si faceva fatica a trovare supplenti, soprattutto per assenze brevi. L'Ufficio scolastico regionale - spiega Giovannini ­ ha stabilito che una parte dei posti che doveva essere coperta con docenti in ruolo dalle graduatorie dell'ultimo concorso straordinario, sarà accantonata e tolta dal sistema informatizzato che sta assegnando le nomine annuali».

Solo tra matematica e italiano sono più di 50 quelle che rimarranno scoperte nelle scuole della provincia di Latina, almeno non dal primo giorno e non in modo stabile per tutto l'anno. Eppure negli ultimi due anni sono stati banditi cinque concorsi che avrebbero dovuto risolvere il problema del precariato e della stabilizzazione dei posti, «eppure ci ritroviamo con un nulla di fatto, con prove concorsuali ancora da svolgere e graduatorie non ancora compilate. Siamo di fronte a un caos addirittura peggiore degli scorsi anni, con procedure inattendibili e fallimentari e diritti di graduatoria calpestati». Oltre alle difficoltà nella copertura delle cattedre, la Giovannini segnala il problema della sicurezza: «È un azzardo incomprensibile che non siano state previste le misure minime di prevenzione e contenimento del Covid, come il mantenimento delle mascherine in classe e nei luoghi di assembramento. Ma neanche si è intervenuti sui sistemi di aerazione negli istituti». E' per questo che i sindacati, locali e nazionali, hanno chiesto un confronto con i partiti in vista anche delle prossime elezioni. L'incontro si terrà il prossimo 8 settembre, a pochi giorni dall'inizio dell'anno.

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