Da un baule pieno di ricordi di guerra le lettere del soldato che visse a Sabotino

Da un baule pieno di ricordi di guerra le lettere del soldato che visse a Sabotino
di Rita Cammarone
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Domenica 3 Gennaio 2021, 07:15

«Vienimi in sogno, mamma». La struggente frase del soldato Galliano Prosperini, vissuto a Borgo Sabotino in un periodo della sua breve esistenza nel secolo scorso, darà il titolo alla sua storia e a quella di altre migliaia di italiani. Un trascorso nello spaccato della II Guerra Mondiale, ricostruito attraverso una ricca corrispondenza giunta per caso nelle mani dell’autore di questo straordinario lavoro di ricerca.

Si tratta di Alessandro Marrocco, 46 anni, titolare del pub “La Taverna di Brenno”, sita al podere 920 di Borgo Sabotino a Latina, proprio dove visse Galliano. Tutto è iniziato qualche anno fa con il rinvenimento, da parte della moglie di Alessandro, di un baule pieno zeppo di carte durante lavori di ristrutturazione in una pertinenza della loro attuale proprietà.

«A seguito della pandemia Covid ho auto più tempo da dedicare a Galliano, la cui storia è stata salvata dall’oblio grazie a mia moglie Sara», racconta l’imprenditore 46enne, laureato in Storia e ora alle prese con i primi esami di Giurisprudenza. «Classe 1920, Galliano avrebbe compiuto 100 anni il 23 dicembre scorso ma è purtroppo morto nel 1945. Partì dal podere 920, lo stesso dove vivo io a Borgo Sabotino, e la guerra lo condusse in Nord Africa dove venne fatto prigioniero e trasferito poi negli Stati Uniti d’America. Di ritorno a casa, fece appena in tempo a rivedere la madre e le tre sorelline prima di morire», spiega Marrocco che ha già preso contatti con la base di Scottsbluff, in Nebraska, punto di smistamento in cui arrivarono tremila soldati a settimana.

Il libro su Galliano Prosperini, infatti, avrà lo spessore di un saggio storico.

Il lavoro di ricerca di Marocco si divide nell’affascinante quanto drammatico vissuto del soldato, ripercorso attraverso le lettere indirizzate a sua madre e di quelle ricevute da Mery, suo grande amore statunitense, dalla quale ebbe “presumibilmente” una figlia, e nella delicata vicenda poco nota della prigionia in America.

«Ignoravo un mucchio di cose – racconta Alessandro Marrocco -, in primis ero all’oscuro che ben 51mila soldati italiani vissero due anni oltre oceano. Galliano arrivò per nave a New York, da lì venne trasferito in Nebraska, poi di nuovo a New York dove conobbe Mary, e poi, già malato venne ricoverato in un ospedale militare nel New Mexico, specializzato per malattie polmonari, smantellato nel 2017».

Nel titolo del saggio di Marrocco, “Vienimi in sogno, mamma”, lo strazio del soldato Galliano che arriva dritto al cuore di chi legge la lettera commossa scritta alla madre mentre prigioniero veniva imbarcato per l’America. Un distacco lacerante. Una storia di guerra comune e diversa da migliaia di altre. Per questa ragione Alessandro apre la sua ricerca a contributi che rimandano a trascorsi di guerra di chi visse a Latina e in provincia. Chiunque avesse notizie da approfondire sui propri nonni o bisnonni può prendere contatti con Marrocco scrivendo a marrocco_alessandro@libero.it.

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