Lavori al porto di Gaeta, due funzionari dell'Autorità e un imprenditore indagati per corruzione

Lavori al porto di Gaeta, due funzionari dell'Autorità e un imprenditore indagati per corruzione
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 11:03

Chiusa l'inchiesta sui lavori di messa in sicurezza del porto di Gaeta. I finanzieri del Gruppo di Formia hanno notificato a tre persone - due funzionari pubblici dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale sede di Gaeta e a un imprenditore edile, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per una inchiesta dalla Procura della Repubblica di Cassino.

Le indagini, svolte tra il 2021 ed il 2022, si inseriscono nell’ambito dell’attività della Guardia di Finanza in materia di spesa pubblica e «hanno interessato - spiegano dal comando provinciale delle Fiamme Gialle - in particolare la regolarità delle procedure relative ai lavori per la messa in sicurezza del porto di Gaeta».

I tre sono indagati per concorso nel reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. L'indagine riguarda «l’affidamento di un pubblico appalto del valore di circa € 103.000,00, relativo alla manutenzione straordinaria della pavimentazione della “Banchina di Riva della Darsena dei Pescherecci di Gaeta”».

Secondo l’ipotesi investigativa i pubblici funzionari avrebbero ricevuto dall’imprenditore casertano tangenti e regalie in cambio dell’aggiudicazione dell’appalto. Inoltre, spiegano le Fiamme Gialle è stato possibile «constatare come già in epoca antecedente allo svolgimento della gara d’appalto, ovvero nella fase di sorteggio delle ditte partecipanti al bando, fossero state ammesse ben sette società su dodici di fatto riconducibili all’imprenditore edile, destinatario, tra l’altro, di misure interdittive antimafia».

Proprio in ragione di quest'ultimo provvedimento, l’appaltatore aveva provveduto «a intestare fittiziamente a parenti e/o prestanome le varie società, pur di poter partecipare ugualmente ai bandi di gara indetti dalla Pubblica Amministrazione».

L’azione di servizio è stata svolta in stretta sinergia con l’autorità giudiziaria, spiegano dalla Guardia di Finanza, e «testimonia il costante impegno a presidio della sicurezza economico-finanziaria del Paese e nel contrasto alla corruzione ed ai reati contro la Pubblica Amministrazione, condotte che oltre a consentire indebiti vantaggi a chi le commette, sottraggono alla collettività pubbliche risorse, a discapito dei cittadini e imprenditori onesti che rispettano le regole».

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