Teschi e scheletri trovati a Satricum: è un cimitero medievale

Teschi e scheletri trovati a Satricum: è un cimitero medievale
di Rita Cammarone
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Mercoledì 12 Agosto 2020, 12:45

Un cimitero medievale sulla via di Satricum, tra i ruderi di un'imponente villa romana di epoca imperiale. Lo hanno scoperto in questi giorni gli archeologi dell'università di Amsterdam alle porte di Latina, a Borgo Le Ferriere, impegnati nella 43esima stagione di scavi attorno all'antica città e al suo tempio dedicato a Mater Matuta.
La presenza di scheletri umani nell'area archeologica è stata documentata dallo stesso ateneo già dal 1984, con il rinvenimento di ossa appartenenti ad un bambino, oggi custodite all'interno della mostra di Satricum (chiusa da due anni per problemi di manutenzione). Nel 2019 sono stati disseppelliti altri tre scheletri umani tra gli scavi effettuati in mezzo ai vigneti di Casale Del Giglio, di proprietà della famiglia Santarelli. Ma in questi giorni l'equipe olandese ha documentato una sistematica sepoltura, con il rinvenimento di ben altri undici scheletri integri e l'individuazione di altrettante sagome ancora ricoperte dalla terra.

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IL LUOGO DELLA SEPOLTURA
Dallo scorso anno il master su campo, diretto dalla professoressa Marijke Gnade, si è concentrato sui resti di un insediamento di epoca successiva alla città arcaica di Satricum, caratterizzata da testimonianze dei Latini e dei Volsci: una villa di epoca imperiale, di grandi dimensioni, realizzata su edifici del IV e III secolo avanti Cristo, abbandonata presumibilmente intorno al V secolo dopo Cristo, ma utilizzata anche in epoche successive, nell'Alto Medioevo appunto come luogo di sepoltura e durante la Seconda Guerra Mondiale come nascondiglio per truppe militari. «Gli scheletri rinvenuti lo scorso anno spiega la professoressa Gnade sono stati sottoposti al test del carbonio 14, il cui esito ha confermato la datazione da noi ipotizzata, facendo risalire i decessi tra il VI e VII secolo dopo Cristo. Quest'anno abbiamo disseppellito un'altra decina di scheletri che confermano in questo sito l'esistenza di un vero e proprio cimitero medievale. Si tratta di sepolture sistematiche, sprovviste di corredo quindi possiamo ritenere che le spoglie siano appartenute a cristiani o persone umili. I resti archeologici sono stati utilizzati, cosa tipica per quell'epoca, come urna all'interno della quale i corpi sono stati composti con le braccia semi-incrociate e adagiate sul ventre».
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L'IMPONENZA DELLA VILLA
Gli scavi diretti dalla professoressa Gnade, poco distanti dal sito arcaico di Satricum, hanno portato alla luce circa mille metri quadrati della villa romana di epoca imperiale. Non sappiamo a chi sia appartenuta afferma l'archeologa olandese ma l'imponenza della struttura ci fa ritenere che il proprietario fosse persona molto facoltosa. Abbiamo rinvenuto scarti di marmi molto pregiati, provenienti dalla Grecia, dal Medio Oriente, dal Nord Africa Sono i colori ad indicare la provenienza del materiale».
IL SITO
Gli archeologi impegnati in questa campagna di scavi hanno operato sulla base delle geo-rilevazioni effettuate preventivamente, riportando così alla luce strutture murarie, impianti idraulici, fondamenta, pavimentazioni, tunnel, scalinate ora ben visibili nel complesso attraverso le immagini catturare dal drone appositamente utilizzato. La professoressa Gnade spiega che i resti della villa si estendono per almeno altri mille metri quadrati oltre quelli già scoperti. Tra i reperti non solo mattoni e scheletri umani, ma anche ossa di animali e soprattutto cocci di ogni genere, antiche monete e parti di affreschi. La villa risulta crollata su stessa, andando ad occupare anche una cisterna di dimensioni considerevoli all'interno della quale venivano convogliate le acque attraverso caditoie venute alla luce in queste settimane. Tra le sorprese numerosi reperti bellici della Seconda Guerra Mondiale in corso di esame.
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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