Caso Terracina, la Asl su Salvini: non è contatto primario del positivo, non deve stare in isolamento

Caso Terracina, la Asl su Salvini: non è contatto primario del positivo, non deve stare in isolamento
di Vittorio Buongiorno
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Martedì 6 Ottobre 2020, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 16:59

Ma Matteo Salvini e Claudio Durigon devono stare in isolamento? Sulla questione è nata una polemica dopo l'intervento del manager della Asl, Giorgio Casati, questa mattina su Radio Capital, a proposito del cluster elettorale dopo un evento della Lega a Terracina a cui hanno partecipato centinaia di persone. Il conduttore di quell'evento è risultato positivo ed è ricoverato al Goretti, positivo anche il parlamenta della Lega Francesco Zicchieri. Alla serata al ristorante il Tordo di Terracina c'erano anche Matteo Salvini, leader della Lega e l'ex sottosegretario Claudio Durigon. 

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«Meglio che stiano a casa? - ha detto Casati come racconta l'Adnkronos riprendendo la trasmissione radio - Questo non vale solo per Salvini e Durigon, ma per tutti. Se non c'è la certezza della negatività, la persona non dovrebbe avere contatti sociali e restare in isolamento. Ci sono delle regole -  ricorda Casati - se c'è stato un contatto diretto, con un'esposizione per oltre un quarto d'ora con un soggetto che è stato positivo, soprattutto se in assenza di dispositivi individuali, si deve stare in quarantena. Chiaro che, non essendo a conoscenza del fatto, Salvini si è mosso e ha avuto altri contatti, e quindi, qualora risultasse positivo, probabilmente faranno un drive in a Catania e dovranno screenare qualche migliaio di persone. Sarà lui poi a ricostruire, in caso di positività, i suoi contatti nei 14 giorni precedenti, e nelle Asl in cui si è verificata questa situazione si organizzeranno le attività diagnostiche, come stiamo facendo noi».

Non si è fatta attendere la risposta di Claudio Durigon. «Comprendiamo perfettamente la smania di visibilità del direttore generale della Asl di Latina anche se sarebbe più opportuno, prima di parlare, che si informasse sulle decisioni dei suoi uffici. Così mentre Giorgio Casati pontifica in radio caldeggiando isolamenti per il segretario della Lega e per il sottoscritto per aver partecipato all’evento di Terracina, la Asl di Latina mi scrive per dirmi che non sono sottoposto ad alcuna misura restrittiva. Forse un pizzico di serietà in più farebbe stare più tranquilli i cittadini». Durigon che è coordinatore per la Lega a Roma, ha ribadito che farà comunque in giornata il test di controllo per il Covid 19. 

Sentito da Il Messaggero questo pomeriggio Casati è caduto dalle nuvole: «Pensavo di essere stato chiaro. Non mi occupo né mi devo occupare delle singole persone, Durigon e Salvini sono persone come altre. Tocca al Dipartimento di prevenzione occuparsi dei singoli. Nello specifico ad una verifica la posizione di Salvini è stata riclassificata: non si è trattato di un contatto primario con un positivo e dunque non deve stare in isolamento. Come chiunque, quando si sottoporrà a tampone dovrà restare in quarantena in attesa dell'esito. Ma non lo dico io, lo dicono le regole che applichiamo da mesi».

Quanto alla polemica Casati la ridimensiona: «Se in radio non sono riuscito a spiegarmi me ne scuso - dice il manager della Asl di Latina - ribadisco quindi che deve stare in quarantena chi viene classificato come contatto primario e cioé chi rimane accanto a un positivo per più di 15 minuti in un luogo chiuso e senza dispositivi di protezione. In un primo momeno Salvini era stato classificato come contatto primario, posizione poi rivista e riclassificata. Tutto qui»
 

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