L'incontro tra Salvini e Fazzone a Terracina: così i due senatori tessono la tela

L'incontro tra Salvini e Fazzone a Terracina: così i due senatori tessono la tela
di Rita Cammarone
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Domenica 5 Luglio 2020, 10:11

IL RETROSCENA
Senatori a tavola per un centrodestra unito e compatto. Ieri a Terracina il retroscena politico nel ristorante Il caminetto, dove il leader della Lega, il senatore Matteo Salvini, ha consumato, insieme ai deputati del carroccio Claudio Durigon e Francesco Zicchieri, un antipasto di rinforzo prima di affrontare piazza Garibaldi. Ed è qui che è stato raggiunto dal senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, da quasi vent'anni miniera di voti, con il suo fedelissimo Augusto Basile. Bruschetta e crudi di pesce per tutti e qualche dettaglio da pianificare prima dell'uscita pubblica di Terracina, tra i simboli pontini della lotta intestina del centrodestra. «Non vedo cosa ci sia di strano commenta nel pomeriggio Fazzone sulla sua presenza a Terracina -, sono stato eletto senatore in questo collegio, rappresento Forza Italia a livello nazionale e regionale. Se il partito mi chiama a Terracina, io sono qui». Una frecciata a Nicola Procaccini, ex sindaco e attuale europarlamentare di Fratelli d'Italia, che ha designato come futuro candidato sindaco la reggente Roberta Tintari con il sostegno dei fuoriusciti del Pd: «Nicola continua Fazzone ogni qualvolta che parlo di Terracina, dice che mi impiccio. Ma non mi impiccio affatto, anzi è lui che mette becco nel mio partito. Se dobbiamo confrontarci, facciamolo sui programmi».
Salvini in piazza Garibaldi ha detto che il centrodestra deve andare unito e compatto alle prossime elezioni a Terracina: «Se domani siamo insieme in piazza per mandare a casa il Pd a Roma le sue parole -, non si può tenere il Pd qui a Terracina (altra bordata al locale partito di FdI, ndr)». «Salvini ha detto proprio così?», domanda Fazzone, sostenendo di non aver sentito il discorso in piazza. «Beh, se ha detto così mi sembra giusto, pienamente condivisibile», aggiunge l'esponente di FI. «A Terracina FdI ha scelto un candidato sindaco di sinistra, sostenuto da persone provenienti dal Pd che ora si chiamano civici. Insostenibile. Una decisione senza un confronto all'interno del centrodestra. Mi attaccano su Fondi perché dicono che ho imposto la candidatura di Beniamino Maschietto. Ebbene, chiariamo: FdI in amministrazione non esisteva fino a pochi mesi fa e quando si è costituita non ha fatto altro che attaccare il sindaco. Altro percorso ha fatto la Lega con la quale abbiamo condiviso la scelta».
Se accanto a Tintari non fossero spuntati gli ex Pd, Forza Italia avrebbe potuto prendere in considerazione l'idea della sua candidatura? «Avrei anche accettato, visto che per nove anni è stata in amministrazione con la destra. Ma con i civici ex Pd, lasciamo stare. Come FI abbiamo sostenuto veri progetti civici, il caso di Gaeta, all'interno del quale tutti hanno rinunciato al proprio simbolo. Ma a Terracina FdI vuole il simbolo con liste di persone provenienti dal Pd. No grazie». Un discorso quello di Fazzone che a Terracina sembra dare sfogo al malumore rappresentato da Luca Caringi, coordinatore di Fratelli d'Italia che ha lasciato l'incarico politico e l'assessorato ai Lavori pubblici appena pochi giorni fa. C'è qualche pezzo di FdI che sta cercando approdo nel centrodestra compatto invocato ieri da Salvini?
Rita Cammarone
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