Latina, tentò di uccidere un trans: condannato a sette anni

Latina, tentò di uccidere un trans: condannato a sette anni
2 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Febbraio 2020, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 13:30
E' stato condannato a sette anni di carcere Toader Clapon, il romeno di 26 anni, arrestato per aver tentato di uccidere un transessuale, il 26 maggio 2019, nella sua abitazione a Borgo Piave. Il giovane, difeso dall'avvocato Adriana Anzeloni, è stato giudicato ieri nel processo con rito abbreviato davanti al giudice Giorgia Castriota. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 7 anni e 2 mesi di reclusione, la pena è stata leggermente ridotta dal gup.

Secondo la ricostruzione dell'accusa i due avevano concordato al telefono un appuntamento per una prestazione sessuale in casa della vittima. Una volta entrato nell'appartamento Clapon chiese di poter usare in bagno e, appena uscito, colpì il trans a coltellate ferendolo ripetutamente e lasciandolo a terra sanguinante. La vittima, prima di perdere i sensi, riuscì a chiamare la polizia chiedendo aiuto. Quando gli agenti raggiunsero l'appartamento di via Piave, la porta era socchiusa e una lunga scia di sangue li portò fino al punto in cui il 45enne, seminudo e con profonde ferite da arma da taglio, giaceva a terra. A causa della gravità delle ferite i medici disposero il trasferimento al San Camillo di Roma.

L'aggressore fu successivamente rintracciato davanti a un panificio. Non aveva biglietti di viaggio né bagagli che potessero far ipotizzare l'imminente intenzione di fuggire. Ma il giudice, dopo l'interrogatorio, valutò la pericolosità sociale dell'indagato sottolineando i precedenti dell'uomo: una rapina giudicata con sentenza definitiva e un precedente di polizia per evasione, entrambi risalenti al 2014. Il giudice descrisse il giovane con «personalità violenta e spregiudicata» sottolineando come l'agguato sia stato pianificato per motivi tuttavia non ancora chiari. Ieri il processo con rito abbreviato, dunque allo stato degli atti e senza ulteriori elementi, con successiva condanna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA