Latina, la telefonata tra Capasso e la figlia Alessia: «Papà, lo so che non mi faresti mai male»

Latina, la telefonata tra Capasso e la figlia Alessia: «Papà, lo so che non mi faresti mai male»
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Venerdì 2 Marzo 2018, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 15:44

«Ciao Alessia, ho dei biglietti per andare a vedere le luminarie al Parco di Ariccia, ti farebbe piacere andarle a vedere domani con me?». (...) Alessia: «Non lo so». Luigi: «Non ti preoccupare di papà non ti faccio niente». Alessia: «Lo so che tu non mi faresti mai del male». Luigi: «No, mai mai». Alessia: «Lo so... però non lo so, cioè subito, così». Luigi: «Alessia se mai proviamo a stare insieme » (...). Alessia: «Però da soli io non...». Luigi: «Digli pure a mamma se vuole venire per me è uguale, chiediglielo 'mamma vuoi venire pure tu?' Mi farebbe piacere, se vi va, lo sai, ci tengo a voi non mi sono dimenticato e ci tengo a voi lo sai!» Alessia: «Guarda, ti faccio sapere dopo...» Luigi: «Va bene passami mamma per favore, grazie a papà!». Antonietta: «Pronto?» Luigi: «Senti, se vi fa piacere vi vengo a prendere e mi dite a che ora volete venire... Antò, io non ti farei mai del male, già te ne ho fatto io...». Antonietta: «Ma stai registrando?».

È un estratto della telefonata tra Luigi Capasso (che l'avrebbe appunto registrata), la figlia maggiore Alessia e la moglie Antonietta Gargiulo, del 9 dicembre scorso, trasmetta a 'Pomeriggio cinquè Nelle telefonate si evince che il rapporto tra Luigi e Antonietta era precipitato dopo l'aggressione subita da lei davanti al luogo di lavoro. Antonietta: «E io col matrimonio sedici anni come sono stata? Dimmi sono stata felice sedici anni di matrimonio? Sono stata felice? Sono stata svergognata, tradita, maltrattata, picchiata... Sul posto di lavoro svergognata da tutta Cisterna come una che non se lo merita, perché lo sai che non me lo meritavo...». «Perché non è solo l'episodio qua fuori, io e te sappiamo la verità... Perché se era una volta che è successo, dici 'io mi sto curandò...Io e te la sappiamo la verità...». Luigi: «Dammi la possibilità di avvicinarmi alle bambine, per favore». Antonietta: «Ma allora se io vedo mia figlia in ansia impaurita...». (...) «Io non le obbligherò a fare niente perché tu le hai obbligate, le hai obbligate per anni a fare cose che non volevano, io non obbligo più nessuno».


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