Latina, stop ai consiglieri delegati. Il sindaco potrà solo affidargli un mandato.

Il Consiglio comunale di oggi (foto Andrea Apruzzese)
di Andrea Apruzzese
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Lunedì 14 Novembre 2016, 22:51
Non più consigliere comunale delegato ma consigliere «con mandato». Dopo settimane di polemiche da parte dell'opposizione sulla volontà della maggioranza di modificare lo Statuto del Comune di Latina in modo tale che il sindaco, Damiano Coletta, potesse assegnare deleghe ai consiglieri comunali, oggi l'aula ha accolto all'unanimità l'emendamento di Nicoletta Zuliani (Pd) alla proposta di delibera. I consiglieri comunali di cui Coletta voglia avvalersi come consulto, non saranno quindi più «delegati»: scompare la parola «delega», che troppa confusione aveva ingenerato con le deleghe degli assessori veri e propri. Saranno così semplicemente consiglieri cui il sindaco potrà conferire un mandato, teso solo allo studio e all'approfondimento di un determinato tema. Non potranno inoltre essere presidenti di commissione, soprattutto quelli delle stesse materie da approfondire. In apertura di dibattito, sia l'assessore alla Legalità e Trasparenza, Paola Briganti, sia il capogruppo di Lbc, Dario Bellini, avevano chiarito che i consiglieri delegati, presenti già in altri Comuni, sarebbero stati solo «un'occasione per ridurre le distanze tra cittadini e Consiglio». Per il sindaco, «la scelta non nasce dalla volontà di accontentare qualcuno: da questa interpretazione prendo nettamente le distanze, non fa parte della mia logica, né di quella di nessuno in Lbc. Nasce solo da un'esigenza, quella che in questa città c'è tanto da lavorare, e abbiamo inteso normare una specificità di compiti, quando serva qualcuno che si occupi di un determinato problema». Coletta ha poi chiarito che i consiglieri delegati avrebbero avuto «solo compiti propositivi di consulenza e nessun potere decisionale o gestionale. È un carico di lavoro in più, ma nell'ottica di razionalizzazione dei compiti». Secondo la Zuliani, che ha citato anche sentenze del Consiglio di Stato sulla materia, «è necessario mantenere separate funzioni di governo, proprie della giunta, e di indirizzo e controllo, proprie di tutti i consiglieri». Alla fine, l'emendamento della consigliera Dem, è stato approvato all'unanimità. Il Consiglio, svolto nella surreale atmosfera derivante dagli arresti della mattina nel filone dell'urbanistica e della gestione di appalti e impianti sportivi, ha anche approvato (a maggioranza con astensione delle opposizioni) le ratifiche delle variazioni di bilancio fatte dalla giunta per i fondi per le scuole (un totale di 61.500 euro per arredi e piccola manutenzione) e per l'appalto dei servizi di informazione online. Tra le curiosità, la prima ora di guida dell'aula affidata a un vice presidente, Raimondo Tiero (Cuori Italiani-Idea) dell'opposizione. È stata la prima volta da luglio, dall'insediamento del Consiglio, che il presidente Olivier Tassi ha  affidato lo scranno a uno dei suoi vice. 
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