Rifugiati in arrivo a Fondi, il sindaco: «Io contrario, ci sono troppi stranieri, ma il Comune non viene interpellato»

Il sindaco di Fondi
di Barbara Savodini
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Giovedì 28 Gennaio 2016, 09:11
FONDI - «Con una percentuale di stranieri che sfiora il 10% credo che la città faccia già abbastanza per favorire l’integrazione». A parlare in questi termini è il sindaco di Fondi Salvatore De Meo per mettere definitivamente a tacere tutte le polemiche che in questi giorni imperversano sul presunto arrivo di un gran numero di rifugiati politici. Lo stesso però non manca di puntare il dito contro il perverso sistema di accoglienza che consente di bypassare letteralmente le amministrazioni affidando ai privati la facoltà di candidarsi per ospitare, a seconda delle proprie possibilità, un numero più o meno importante di immigrati.

«I Comuni – chiarisce una volta per tutte il primo cittadino – vengono equiparati alle associazioni o ai singoli cittadini in possesso di strutture idonee. Da parte mia posso dire che la città di Fondi non ha aderito a nessuno di questi bandi per l’accoglienza ma se altri privati hanno deciso o decideranno di farlo, questo lo può sapere soltanto la Prefettura e, conseguentemente, il Ministero dell’Interno. Il fatto che io non approvi questo sistema di gestire l’emergenza dell’immigrazione rimane un pensiero mio personale in quanto, in qualità di sindaco, sono assolutamente disarmato su questo fronte».

De Meo ha però voluto anche precisare che, qualora arrivino altri rifugiati politici nella città di Fondi, sarà comunque un numero molto piccolo considerando che ogni provincia ne può accogliere poco più di 500 da distribuire equamente in tutto il territorio. Sul caso c’è ancora molta disinformazione e non è certo la prima volta che in città scoppia una vera e propria psicosi, spesso causata dai social network e dai forum sui quali frasi frammentarie e poco chiare vengono spacciate per verità assoluta.

La questione, ad ogni modo, sta particolarmente a cuore al sindaco De Meo, alla guida di una città dove la percentuale di stranieri (9,1%) è al di sopra sia della media provinciale che regionale. Ed è proprio per questo motivo se il primo cittadino ha più volte sollevato il caso nel corso delle assemblee Anci – Associazione comuni italiani – di cui è consigliere nazionale. «La questione è particolarmente dibattuta in tutte le città d’Italia – ha concluso il primo cittadino – sono molti i sindaci e gli amministratori in generale che non approvano le modalità con cui viene gestita l’accoglienza. La prefettura non informa neppure i Comuni dell’eventuale arrivo di immigrati e rifugiati e questo spesso si traduce in situazioni di tensione o, come è accaduto a Fondi, in forti polemiche».

Quali siano intanto le associazioni che hanno aderito ai bandi per ospitare stranieri fuggiti dai rispettivi Paesi è ancora un mistero: ad aggiudicarsi il finanziamento comunque saranno le realtà con più anni di esperienza, più all’avanguardia nel settore o in grado di fornire istruzione, cure sanitarie e interpreti migliori.  
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