Un arresto e due obblighi di polizia giudiziaria nei confronti di un uomo di 41 anni e dei genitori con l'accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ed estorsione. Le misure sono state eseguite dalla Polizia di Stato, squadra mobile della Questura di Latina. Nell'ambito dell'operazione - come disposto dal giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone - adottato il sequestro preventivo di cinque immobili siti a Latina, in zona Litoranea e località Borgo Sabotino, che venivano affittati dagli indagati per permettervi l’esercizio della prostituzione.
La misura cautelare costituisce l’epilogo di un’indagine condotta dalla squadra mobile e coordinata dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, che trae origine dalla denuncia di una ragazza di origini rumene a seguito di un'aggressione.
Dalle sue dichiarazioni è emerso che la vittima si prostituiva con il nome di “Cristina” nell’appartamento messole a disposizione dal 41enne e dalla propria famiglia, per il quale pagava 250 euro a settimana oltre ad una percentuale di 20 euro su ogni cliente ricevuto.
La donna raccontava alla Polizia anche di minacce di morte ricevute dall’uomo qualora non gli avesse consegnato ulteriori soldi in contanti oltre di continue telefonate per sollecitarla a pagargli la parte dei ricavi dell’attività di prostituzione.
Dalle indagini, anche di natura tecnica, intraprese, è emerso che l'uomo si occupava personalmente della stipula dei contratti di locazione - che poi recapitava alle interessate, facendosi corrispondere fino a 500 euro al mese - ma tutti gli indagati erano perfettamente a conoscenza dell’attività di prostituzione all’interno delle abitazioni messe a disposizione di molte ragazze, in prevalenza originarie dell’est Europa e del Sud America, le quali pubblicizzavano le loro prestazioni su appositi siti fornendo ai clienti gli indirizzi degli immobili in questione.