Petizione Lbc per far riaprire il teatro, infuria la polemica sul "D'Annunzio"

Petizione Lbc per far riaprire il teatro, infuria la polemica sul "D'Annunzio"
di Andrea Apruzzese
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Lunedì 24 Agosto 2020, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 08:31

Chi ci scherza su e dice che Lbc contesta Lbc, e chi invece attacca politicamente, dicendo che, con queste modalità, una petizione non s’ha da fare. Eccole, le reazioni alla petizione lanciata da Latina bene comune, che è il movimento del sindaco, con la raccolta firme per riaprire il teatro comunale D’Annunzio. Petizione rivolta allo stesso primo cittadino, nonché al Prefetto, Maurizio Falco, e al Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Stefano Smaniotto.

Una petizione online, lanciata due pomeriggi fa, in cui Lbc ha anche rivendicato il lavoro fatto dall’attuale amministrazione: «Il teatro non può essere soltanto burocrazia, ma è una questione politica che riguarda tutti: oggi non è più un’opera incompiuta e domani sarà un simbolo di rinascita e di ritrovata legalità: il Comune finalmente non ha più fatto finta di non vedere infiltrazioni d’acqua, correnti d’aria, certificazioni e condizioni di sicurezza mancanti, ma si è fatto carico di tutto ciò che serviva e l’ha fatto. Questo però non può più e non dovrebbe rappresentare un ostacolo alla riapertura: la messa in sicurezza c’è stata, con oltre 623mila euro di fondi pubblici spesi, e se adesso mancano delle carte chiediamo alle istituzioni di percorrere tutte le strade possibili per rendere possibile la riapertura almeno per la prossima stagione». Una reazione, dura, rispetto alle ultime novità, quando dal comando provinciale dei Vigili del fuoco, agli ultimi controlli, sono stati richiesti nuovi adempimenti. Di fronte a questo, Lbc ha rivolto «un appello a tutti coloro che, in qualità di professionisti, associazioni, singoli cittadini nell’ambito della cultura, della musica, dell’educazione, dell’economia, delle arti, dello sport e di tutti i settori che si sentono coinvolti dalla necessità urgente di riapertura del teatro: facciamo squadra». Solo cinque giorni fa, il Comune aveva reso noto come «il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco ha inoltrato una serie di inosservanze, per la maggior parte relative a documentazioni, che saranno al centro di un prossimo incontro. In questi giorni gli uffici tecnici comunali stanno predisponendo la documentazione e le certificazioni necessarie a presentare una nuova richiesta di autorizzazione».

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LE REAZIONI POLITICHE

Ma le reazioni non si sono fatte attendere, a livello cittadino, ma anche politico, soprattutto sui social. Su tutte, quella di Alessandro Cozzolino, segretario comunale del Pd, forza politica che nei mesi scorsi ha non poco dialogato con Lbc: «Dopo oltre 4 anni di amministrazione con il teatro chiuso, LBC lancia una petizione per dire che l’amministrazione ha lavorato bene e che vuole che il teatro riapra. Penso che siamo davvero oltre il ridicolo.
In 4 anni si faceva pure nuovo il teatro. Io questa non la firmo, aspetto quella sul palazzetto!». Ma anche il capogruppo di FI in Consiglio comunale, Alessandro Calvi, non si lascia sfuggire l’occasione, per domandarsi in un post se la petizione sia vera e commentare poi sotto «Lbc sfiducia Lbc». Molto più articolato il post di Salvatore Antoci (Misto), che osserva come «il terzo destinatario è il Comandante dei Vigili del Fuoco. Il sospetto che egli sia il vero (e unico!) destinatario della petizione è molto forte: la riapertura del teatro infatti si è varie volte infranta contro le mancate autorizzazioni dei Vigili del fuoco».

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