Nuovo ospedale, la sfida dell'Ance: «Dopo il progetto pronti anche a realizzarlo»

Il rendering del nuovo ospedale, all'interno del testo un'altra immagine del progetto
di Andrea Apruzzese
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Sabato 8 Agosto 2020, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 13:14

Trenta posti letto di terapia intensiva, di cui 10 di unità coronarica; 696 posti letto totali, che però, grazie alle tecnologie implementate, possono essere trasformati tutti in posti di terapia intensiva, vista l'emergenza Covid dei mesi scorsi e, per lo stesso motivo, ci saranno anche percorsi di accesso separati, anche al pronto soccorso, per i pazienti infettivi o sospetti tali. Ecco il nuovo ospedale di Latina, figlio dell'emergenza Coronavirus e destinato, nelle intenzioni, a prendere il posto del Goretti dopo 60 anni di attività.

Un progetto preliminare realizzato dall'architetto Massimo Rosolini e dall'ingegnere Giovanni Andrea Pol, con la consulenza di Francesco Enrichens, uno dei massimi esperti del settore sanitario, e voluto dall'Ance Latina, (Associazione nazionale dei costruttori edili), il cui presidente, Pierantonio Alluzzi, ha precisato nel corso della presentazione che «grazie al Decreto Semplificazione, ma soprattutto grazie al fatto che il terreno è già a destinazione d'uso a servizi sanitari in base al Prg ed è già di proprietà della Regione Lazio, si potrebbe partire subito. Basta che la Regione abbia le risorse. Altrimenti, noi imprenditori siamo pronti a fare sinergia per trovare i finanziamenti: le imprese pontine sono perfettamente in grado di realizzare questa opera».

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Il progetto è localizzato in un'ampia area verde a Borgo Piave, tra via Piave e la strada della Chiesuola: qui sorgerà un nosocomio modernissimo, sia come tecnologie, energetiche e sanitarie, sia sotto il profilo architettonico, con ampie vetrate che illuminano di luce naturale l'intera struttura, e con giardini pensili, non solo sul tetto, ma anche a livello già del secondo piano. Il concetto è quello di luce e verde: pozzi di luce illumineranno la struttura, a partire dalla hall intesa come una piazza luminosa. Diversi i corpi di fabbrica, dell'altezza massima di tre piani. Secondo Enrichens, «il concetto è quello di un ospedale che ruota intorno alle esigenze dei malati affinché si muovano meno possibile; il Covid ha imposto nosocomi con separazione dei percorsi e flessibilità e così è stato pensato».


Rosolini e Pol sono poi entrati nel dettaglio spiegando come «le tecnologie implementate sono le più moderne, dall'efficientamento energetico, con geotermia, all'aerazione a estrazione e percorsi isolati, in modo che un eventuale patogeno non possa diffondersi». Tra le altre caratteristiche, un piano interrato di pronto soccorso con tunnel collegato direttamente all'elisuperficie. Il costo? 300 milioni di euro per le sole opere,: «Fa risparmiare, rispetto al Goretti, tra 12 e 15 milioni di euro l'anno, ripagandosi tra il 26° e il 32° anno di attività», secondo Palluzzi. Relativamente alla polemica sui costi del progetto preliminare, Rosolini ha precisato che «nessuno lavora gratis, ma le cifre non sono neanche lontanamente parenti di quelle ipotizzate (2 milioni di euro, ndr): i nostri ordini professionali non ne erano al corrente, semplicemente perché si è trattato di un incarico professionale». Tempi di realizzazione? L'Ance spera che «l'inaugurazione possa avvenire per il 60° anniversario del Goretti, ovvero fra tre anni e mezzo, se si partisse subito.

 

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