Inchiesta Rsa di Cori: 17 ospiti morti nella struttura e altri due al Goretti

Inchiesta Rsa di Cori: 17 ospiti morti nella struttura e altri due al Goretti
di Vittorio Buongiorno
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Sabato 5 Dicembre 2020, 08:00

La Squadra Mobile di Latina ha acquisito le cartelle cliniche di tutte le persone ospitate nella Rsa del Gruppo Giomi a Cori che sono morte nel mese di novembre. I decessi sono stati diciannove: diciotto degenti della Rsa sono risultati positivi al coronavirus e uno solo è risultato negativo. Tutti erano affetti da altre patologie, in diversi casi anche molto serie. La documentazione è stata acquisita presso il Goretti e presso la Residenza sanitaria per anziani a seconda di dove è avvenuto il decesso.
Uno scenario drammatico. «A tutti loro e alle loro famiglie - ha detto ieri il sindaco Mauro De Lillis - va il nostro pensiero. Il bilancio finale sulla vicenda della RSA verrà fatto alla fine e da chi di competenza. Attendiamo l'esito delle indagini da parte dell'autorità giudiziaria e qualora dovessero emergere elementi di responsabilità l'Ente è pronto a valutare la costituzione di parte civile. Ora il nostro massimo impegno deve essere messo a disposizione per salvaguardare la salute di tutti noi».
La cosa che preoccupa è che in nessuna delle altre Rsa della provincia pontina diventate cluster di contagio ci sono stati numeri paragonabili a quelli di Cori, è per questo che la Procura ha chiesto alla polizia di raccogliere informazioni per avviare una inchiesta e capire cosa sia accaduto, se vi sia stato qualcosa che non ha funzionato come avrebbe dovuto.
«Abbiamo sempre seguito i protocolli, i nostri operatori vengono sottoposti regolarmente a test e tamponi da prima che lo imponesse la Regione Lazio ogni 15 giorni, ma purtroppo il virus è riuscito ad entrare nella nostra struttura e quando accade in ambienti dove ci sono persone fragili i rischi sono altissimi» dice Fabio Miraglia, l'amministratore unico della Giomi care, una delle società del gruppo che gestisce oltre all'Icot di Latina tante strutture in Italia e in Europa. «Ritengo improprio - continua Miraglia - dire che sono morte per covid, il virus è stato un acceleratore quando attacca persone fragili con altre patologie. Tenga conto che la nostra è una Rsa estensiva che a differenza delle altre ospita degenti con problematicità serie».
Attualmente i degenti positivi si trovano in un reparto della struttura, mentre gli operatori sono in isolamento domiciliare. «Per l'Inps potrebbero tornare al lavoro dopo il 21esimo giorno, noi ne abbiamo alcuni che sono in malattia da 30 giorni perché ancora non si sono negativizzati».
Ma intanto gli investigatori cercheranno di avere un quadro più preciso su cosa sia accaduto e capire se emergano responsabilità colpose. Per il momento non ci sono indagati e ancora nessuno è stato interrogato né in Questura, né tantomeno in Procura. L'inchiesta viene seguita, oltre che dal procuratore Giuseppe De Falco, dal pm Martina Taglione. Dalle prime acquisizioni documentali è emerso che 17 degenti sono morti dentro la struttura e solamente due sono morti al Goretti dopo essere stati trasferiti in gravi condizioni. Ci sono poi altri degenti contagiati che sono stati trasferiti in ospedale e fortunatamente sono ancora vivi. Due novantenni usciti dalla Terapia Intensiva sono tornati dal alcuni giorni a Cori.
Vittorio Buongiorno
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