Ha la voce rotta dalla commozione Stefano Savino il neurochirurgo che all'ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina aveva rimesso in piedi Antonio Pennacchi: «Dopo l’operazione eravamo diventati grandi amici, ci sentivamo spesso, è una perdita grande». L’incontro avvenne in casa dello scrittore e tra i due fu “amore” a priva vista: Pennacchi aveva una coperta della Roma calcio, medesima passione sportiva di Savino. Quella politica, invece, era agli antipodi: «Aveva provato altri professionisti e gli avevano detto che non c’era nulla da fare, le vertebre avevano ceduto dopo un vecchio intervento e sarebbe rimasto paraplegico».
Per festeggiare il candidato sindaco del centro sinistra che aveva conquistato il ballottaggio, Maurizio Mansutti, lo scrittore lo prese in braccio ma caddero entrambi e per Pennacchi le conseguenze furono pesantissime.