Elezioni a Latina, Coletta ci riprova ma la destra rialza la testa

Elezioni a Latina, Coletta ci riprova ma la destra rialza la testa
di Mario Ajello
5 Minuti di Lettura
Sabato 18 Settembre 2021, 07:41 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 14:49

Il derby di Latina è tra la promessa un po' mancata e la minestra molto riscaldata. Tra il sindaco uscente Damiano Coletta, civico e progressista in una città di destra che gli diede il 75 per cento dei voti cinque anni fa, e Vincenzo Zaccheo, veterano ex Msi, 74 anni, tre volte parlamentare, già sindaco tra il 2002 e il 2008 ma a suo tempo sfiduciato dalla sua stessa coalizione di centrodestra in una feroce lotta fratricida. Chi vincerà? Si prevede il ballottaggio, molti scommettono su Zaccheo perché è in vantaggio nei sondaggi informali e stavolta la sua coalizione è ufficialmente unita, anche se possono esserci defezioni nel segreto dell'urna perché né Lega né FdI volevano lui e per non scannarsi hanno scelto proprio lui.

Latina, sfida dell'uscente Coletta

 

I meloniani hanno stoppato la candidatura della Miele, prediletta del Carroccio di Durigon, puntavano sulla Celentano ma da soli mentre il senatore Fazzone - peso massimo forzista da queste parti - spingeva il consigliere comunale Calvi.

Risultato? Ecco Zaccheo, il quale scherza sul fatto di non essere proprio un novizio: «Se non alleni Ronaldo, devi schierare Altafini».

Comunali Roma, Michetti avanti: Gualtieri in pole al ballottaggio. Il sondaggio Swg per il Messaggero


LA PARTITA
A proposito di pallone, è un ex calciatore e un medico il sindaco uscente (Coletta fu capitano del Latina Calcio che nel 1980-81 riportò la squadra in C1) e spiega così il suo tentativo non facile di bis: «Ora serve il secondo tempo. Nei primi 5 anni abbiamo aggiustato i danni fatti dalla destra, e adesso è il momento della ricostruzione». Gli vengono rimproverate scelte amministrative poco efficaci. Ma il contesto è quello che è e il corpo a corpo con le mafie su un territorio tremendo finisce per diventare tutto o quasi. Ecco, rimane ancora moltissimo da fare. La destra sostiene che adesso il governo cittadino toccherà a lei. Che di fronte oltre al sindaco uscente (5 stelle ininfluenti corrono da soli con un grillino storico, Bono, mentre l'altra volta appoggiarono in buona parte Coletta) hanno un Pd che ha dato il peggio di sé ma ora s'è in buona parte rinnovato.

Stadio della Roma, il sì dei candidati: quattro aree favorite. La società giallorossa: «Progetto entro un anno»

È reduce dal tornado Muscardelli - l'arresto del segretario provinciale per lo scandalo di Concorsopoli nella sanità - ma ormai giura di non essere più quel Pd sprofondato nel pubblico ludibrio. Coletta con questo Pd, al contrario di 5 anni fa, ci si è alleato e questo - gongolano i nemici - è l'errore che gli costerà caro: «Ha perso il suo profilo civico e s'è buttato a sinistra». In una città che di sinistra non è.


Tutti danno per «indecisi» il 44 per cento degli elettori, mentre mancano 15 giorni al voto, c'è disillusione in città per le cose non fatte dalla giunta in corso, al punto che si guarda indietro verso la destra di sempre e per molti non è un bel vedere. E se si guarda all'oggi, si può vedere la recente scena in mezzo alla strada: un candidato della lista dell'aspirante sindaca Annalisa Muzio, civica tendenza destrorsa, è stato avvicinato da due uomini in scooter che con un coltello lo hanno sfregiato. E Latina è la città del caporalato agricolo, delle organizzazioni criminali contro cui la Dia e la Digos sono impegnate pancia a terra e delle infiltrazioni nei vari settori dell'imprenditoria di questa area laziale. Per non dire della situazione giuridico-amministrativa del Comune: «Ci serviva una giunta parallela fatta solo di avvocati», ha detto Coletta.

Elezioni comunali, pasticcio amministrative: la Lega esclusa a Napoli. Sardine, niente campagna


LE GEMELLE
Non resta allora che cercare di sorridere, amaramente, un po'. Con la storia familista della senatrice ex grillina Marinella Pacifico, passata a Cambiamo di Toti di cui è la numero due nel Lazio e sostenitrice di Zaccheo: «Ho tre figlie e le ho fatte candidare tutte e tre. Che male c'è?». Di cognome le ragazze fanno Faugno e di nome: Maria Carla, Maria Pia e Maria Sole. Quale delle Tre Marie, gemelle di 27 anni, entrerà al consiglio comunale? Magari l'intera trinità, il pacchetto completo?
Ora sono in arrivo i leader. La Meloni c'è già stata e tornerà. La prossima settimana s'affaccia di nuovo Salvini. Conte è atteso il 23. La forza di Zaccheo sta nelle liste. Sono 7. Tra queste, FdI ha campioni di preferenze più sperimentati rispetto alla Lega, che schiera diversi non politici, e nella partita interna per ora è in vantaggio - secondo i sondaggi che girano nel centrodestra - il partito della Meloni con il 18-20 sul Carroccio al 14-15. Quanto al duello tra candidati sindaci, a destra si pensa un po' ottimisticamente che Zaccheo possa vincere al primo turno, mentre Coletta punta al secondo turno e al secondo tempo.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA