I funerali si terranno domani mattina, mercoledì, alle 10.30 nella Cattedrale San Marco. Sarà il vescovo Maria Crociata a officiare le esequie.
La sua ultima uscita pubblica il 18 dicembre scorso quando l'allora sindaco Giovanni Di Giorgi l'aveva premiato con altri concittadini. Quella mattina nella sala De Pasquale aveva commosso la platea riandando con la memoria al giorno della fondazione di Littoria. «Alla fondazione di Latina io c'ero» aveva detto don Renato. «In quei mesi, da Sezze dove
vivevo, affacciandomi sulla piana avevo visto gli operai lavorare nel fango. Quel giorno c'ero anch'io. E quando tornai in collegio ad Anagni dove studiavo teologia i compagni mi chiesero don Renato perché non fai la voce di Mussolini, e io ”Camerati - ha raccontato imitando perfettamente il duce - al di qua e al di là dell'oceano nel quadrante della nostra storia e loro applaudivano».
Don Renato è stato un simbolo per Latina. L'ha vista nascere e crescere, durante la guerra seguiva i suoi parrocchiani spostandosi a cavallo nella provincia martoriata, poi gli anni della ricostruzione, del boom. Anni che aveva raccontato nel libro Sacerdote per sempre". Don Renato era stato per lunghi anni anche vicario del vescovo di Latina. Con la sua morte Latina perde un pezzo importante della sua storia.
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