Croce Bianca via dalle postazioni affidate, torna la "guerra" delle ambulanze

Croce Bianca via dalle postazioni affidate, torna la "guerra" delle ambulanze
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 08:47

Circa 150 lavoratori che chiedono indicazioni sul loro futuro, postazioni di ambulanze passate nel giro di poche ore dalla Croce Bianca alla capofila Heart Life Croce Amica, una storia che riporta indietro nel tempo il servizio di emergenza per conto dell'Ares 118. Cioè alla guerra delle ambulanze quando iniziarono gli appalti esterni. Da ieri mattina otto postazioni gestite dalla Croce Bianca sono passate a Croce Amica, dopo che nel pomeriggio di martedì dall'Ares 118 era stata spedita una mail di posta certificata all'azienda che fa capo alla famiglia Bollanti. Nessuna contestazione formale, solo la comunicazione che la capofila si era detta disponibile a subentrare alla Croce Bianca a seguito degli inadempimenti legati al Covid 19.

«Cosa non reale - spiega Giuseppe Bollanti - ma su questa vicenda andremo fino in fondo». In realtà l'azienda che gestiva le otto postazioni nella zona nord della provincia, fino a ieri mattina, aveva lamentato nelle settimane scorse difficoltà nell'approvvigionamento dei dispositivi di protezione e segnalato anche alla Prefettura che non avrebbe potuto garantire gli interventi Covid.

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Cosa poi rientrata: «In 24 ore avevamo fatto 117 soccorsi, dei quali 24 Covid, solo in due casi non eravamo potuti intervenire - aggiunge Bollanti - perché avevamo ultimato le tute e solo con i camici i protocolli non lo consentono». Da qui la comunicazione, alla quale è seguita la dura presa di posizione di Heart Life Croce Amica che già in un comunicato aveva dichiarato - come capofila del raggruppamento temporaneo di imprese - la sua disponibilità a subentrare. Detto e fatto, il direttore amministrativo di Ares 118 ha scritto che se c'erano queste difficoltà la capofila doveva provvedere e così è scattato il subentro. «Ci sono procedure da rispettare, la sostituzione di un'azienda del raggruppamento di imprese è prevista solo in determinati casi - dice ancora Bollanti - noi non abbiamo ricevuto alcuna contestazione formale, solo una pec e nel giro di poche ore ci sono state tolte le postazioni». Già nella serata di martedì c'era un tam tam tra il personale perché si parlava di dover coprire i turni che ieri mattina non sarebbero stati garantiti. Questo non ha impedito alla centrale operativa di far intervenire un equipaggio di Croce Bianca che alle 8 era entrato in servizio, ignorando quanto era accaduto. Ci sarebbero stati, inoltre, problemi con i defibrillatori non collegati alla rete dell'infarto. Una storia che difficilmente si chiuderà qui. «Servono atti per mandarci via - conclude Bollanti - e non ci sono. Così come per assorbire il personale vanno fatte procedure che non risultano».
La guerra è ricominciata.
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