Latina celebra Ersilia Sarrecchia con due mostre

Latina celebra Ersilia Sarrecchia con due mostre
di Serena Nogarotto
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Sabato 19 Giugno 2021, 05:04 - Ultimo aggiornamento: 10:10

Rane e farfalle, elefanti, lupi e cervi sono alcuni dei protagonisti delle oltre 100 opere che raccontano i vent'anni di carriera di Ersilia Sarrecchia. L'artista di Latina, che da un decennio vive e lavora a Modena, torna nella sua terra natia con Esseresseri 2001/2021, una antologica che si sviluppa in una doppia esposizione: al MADXI di Latina Scalo diretto da Fabio D'Achille (inaugurazione domani alle 18,30) e alla Galleria Lydia Palumbo Scalzi a Latina (vernissage sabato 26 giugno alle 17,30). «Era il 20 gennaio 2001 quando fu inaugurata Esseresseri a cura di Andrea Bellini. spiega la Sarrecchia - La mia carriera artistica è iniziata con quella mostra. Opere di matrice pop dedicate al mondo degli animali. Venti anni dopo metto a confronto quei lavori con i più recenti di Wild in cui l'animale è più realistico e rivolge lo sguardo al suo ambiente naturale». Centrale il rapporto con la natura. «Sono cresciuta in campagna, a Valvisciolo, a contatto con gli animali che ho iniziato a disegnare sin da piccola». «La mostra - aggiunge la Sarrecchia - è anche un ringraziamento a chi mi ha sempre sostenuto, ai miei maestri Paolo Vittori e Carmine Cerbone, al sindaco di Bassiano Domenico Guidi che aprì le porte del Municipio per ospitare le prime mostre di una ragazzina sognante, agli storici dell'arte Francesca Piovan e Vincenzo Scozzarella, a Lydia Palumbo Scalzi e Fabio D'Achille». Una produzione che oggi conta migliaia di opere. «Ogni creazione è come un figlio, ma quella a cui sono più legata è la prima Rana Rossa, che fa parte della mia collezione personale e non è in esposizione. L'ho dipinta nel 1993, al primo anno di Accademia di Belle Arti di Roma. E' l'opera da cui parte tutto: il progetto della galleria e del brand». Oggi, nel suo studio al centro di Modena continua il suo lavoro di ricerca artistica: «Durante l'emergenza Covid, l'arte è stata la mia salvezza: dopo un iniziale blocco creativo dettato dalla paura, è nato un nuovo progetto che ha visto il reinserimento della figura umana nelle opere, accanto ai soggetti vegetali e animali. E' un racconto emotivo della mancanza del contatto con la natura e con l'esterno». La nuova serie sarà esposta a luglio alla Galleria OnArt nel cuore di Firenze.

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