Latina Calcio, nuove accuse a Maietta & Co. Evasione da 2,8 milioni

Latina Calcio, nuove accuse a Maietta & Co. Evasione da 2,8 milioni
di Marco Cusumano
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Sabato 22 Dicembre 2018, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 18:49
Il sostituto procuratore Claudio De Lazzaro ha inviato l'avviso di conclusione indagini relativo all'inchiesta sulla maxi evasione fiscale del Latina Calcio. Sotto accusa Pasquale Maietta, Paola Cavicchi, Antonio Aprile, Angelo Ferrullo e Benedetto Mancini, ognuno con un ruolo diverso a seconda dei singoli episodi contestati dalla Procura.

Secondo l’accusa il gruppo non versò l’Iva per un totale di 2.868.000 euro nel periodo compreso tra il marzo 2014 e il febbraio 2017, violando così la normativa sui reati tributari, in particolare il decreto legislativo 74/2000. Erano gli anni dei tentativi di acquisire il Latina Calcio evitando il fallimento davanti al tribunale di Latina, tentativi a dir la verità piuttosto spericolati e a tratti anche grotteschi, come l’offerta di 10 euro (in aggiunta all’accollo dei 6 milioni di debiti sportivi) che fu presentata da Benedetto Mancini e poi respinta dal giudice Linda Vaccarella. Intanto la Procura indagava sui movimenti finanziari della società, raccogliendo le prove del sistema utilizzato per evadere centinaia di migliaia di euro di imposte.

L’inchiesta ora è chiusa, gli indagati avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati oppure per produrre memorie difensive. Poi il sostituto procuratore potrà chiedere il rinvio a giudizio e, in quel caso, sarà fissata l’udienza preliminare davanti al Gup per discutere la richiesta. L’accusa si articola su quattro capi di imputazione, tutti relativi ai reati tributari, che in sostanza dividono le contestazioni a seconda degli anni, dal 2014 al 2017. Nel primo anno, il 2014, il mancato versamento di Iva si attestò sulla somma di 256.063 euro; nel 2015 salì a 712.767; nel 2016 l’evasione fu di 640.005 euro e nell’ultimo anno, il 2017, si arrivò alla somma più alta di .1.259.624 euro. Un totale di circa 2,8 milioni di euro secondo la quantificazione effettuata dalla Procura sulla base delle indagini affidate alla Guardia di Finanza.

TERREMOTO SPORTIVO
enza ombra di dubbio il Latina Calcio, negli ultimi anni, è stato più al centro delle cronache giudiziarie che di quelle sportive. La sconfitta con il Cesena nella finale play off per salire in serie A ha segnato uno spartiacque: con l’Unione sportiva che è iniziata a precipitare sia dal punto di vista dei risultati sportivi, sia dal punto di vista economico finanziario. E mentre si discuteva sulla gestione finanziaria e sul fallimento, poi conclamato, la Procura indagava sulla società usata come “cassaforte” per riciclare denaro proveniente dall’estero e non solo.

TUTTE LE ACCUSE
el 2016 prima l’operazione “Olimpia” sulla gestione dello stadio e poi “Starter” sui raggiri finanziari, portò alla luce un sistema illecito molto capillare che nulla aveva a che vedere con il calcio giocato. La pista svizzera diventò di dominio pubblico invece dopo il misterioso suicidio dell’avvocato Paolo Censi, sin da subito collegato ad alcuni movimenti sospetti con il Paese elvetico perché la Procura stava già indagando sui soci del Latina Calcio e sul trasferimento di denaro all’estero. I veri motivi del suicidio del penalista, avvenuto nel suo studio, la vigilia di Natale di tre anni fa, sono ancora ignoti e sul caso è ancora aperta un’indagine a parte. Infine l’inchiesta “Arpalo” che aveva portato nella primaversa scorsa all’arresto di Pasquale Maietta e degli altri soci dell’Unione sportiva.

L’ex parlamentare di Fratelli d’Italia proprio nei giorni scorsi ha ottenuto dal giudice i domiciliari e ha potuto lasciare il carcere e tornare a casa prima di Natale. Ma ora, arriva un'altra tegola e dovrà rispondere anche di questa nuova accusa per la maxi evazione fiscale. 
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