Arrestato per droga, confessa al giudice: «Ho perso il lavoro per il covid e ho iniziato a spacciare»

Arrestato per droga, confessa al giudice: «Ho perso il lavoro per il covid e ho iniziato a spacciare»
di Elena Ganelli
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Martedì 22 Dicembre 2020, 08:49

 «Ho perso il lavoro a causa del Covid e mi sono messo a spacciare droga per poter assistere mia madre malata di tumore e pagarle le cure». Ha ammesso tutto Luca De Bellis, arrestato giovedì sera nel quartiere Nicolosi dopo che gli agenti della Squadra volante hanno fermato una persona con una dose di cocaina che ha raccontato di averla appena acquistata dal 27enne. La perquisizione effettuata all'interno dell'abitazione del ragazzo ha portato al rinvenimento di quella che sembrava un chilo e mezzo di sostanza stupefacente oltre al necessario per il taglio e il confezionamento dello stupefacente e a alcune migliaia di euro in contanti.

Ieri mattina nel corso dell'interrogatorio di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone De Bellis, accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ha risposto alle domande del magistrato al quale ha raccontato la sua storia. Il ragazzo, assistito dall'avvocato Giancarlo Vitelli, ha ammesso di essersi messo a spacciare spiegando di averlo fatto perché aveva perso l'unica fonte di reddito. Fino ad alcuni mesi fa il 27enne, che non ha precedenti penali, aveva un lavoro come cuoco con il quale riusciva a vivere ma con la pandemia e la conseguente crisi di locali e ristoranti è stato licenziato e da quel momento non è stato più in grado di guadagnare. Il denaro peraltro, ha spiegato al giudice, gli era necessario anche per sostenere le spese mediche della madre, malata di tumore, così ha deciso di mettersi a vendere droga. Il suggerimento gli è arrivato da un cittadino di nazionalità marocchina del quale non ha fatto il nome dal quale ogni tanto acquistava fumo' alla stazione ferroviaria di Latina scalo: sarebbe stato lui, venuto a conoscenza delle sue difficoltà, ad offrirsi di fornigli la cocaina per spacciarla e guadagnare qualcosa. Così ha cominciato il suo traffico all'interno dell'abitazione nel quartiere Nicolosi, un traffico che è andato avanti fino a giovedì sera quando gli agenti sono entrati in casa e hanno trovato soldi e droga e lo hanno arrestato senza che lui opponesse resistenza. In realtà anche la quantità della quale è stato trovato in possesso sembra essere decisamente inferiore. Nel corso dell'interrogatorio infatti il pubblico ministero Martina Taglione ha depositato una consulenza tecnica sulla sostanza sequestrata, consulenza dalla quale è emerso che non si trattava di un chilo e mezzo di cocaina bensì di 200 grammi di sostanza stupefacente - corrispondente a circa 800 dosi - mentre il resto è risultata essere sostanza da taglio secondo l'esperto della Procura chiamato a valutare il materiale oggetto del sequestro. A fronte di una richiesta di conferma della custodia cautelare in carcere il gip, a conclusione dell'interrogatorio, dopo avere convalidato l'arresto, ha accolto la richiesta della difesa concedendo al ragazzo gli arresti domiciliari presso l'abitazione della madre che De Bellis assiste proprio in virtù della sua malattia.
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