La camera del lavoro del Lazio meridionale, libro sulla Cgil di Latina e Frosinone

La camera del lavoro del Lazio meridionale, libro sulla Cgil di Latina e Frosinone
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Martedì 27 Novembre 2018, 14:59
E' in programma domani, govedì 29 novembre, la presentazione del libro “La Camera del Lavoro del Lazio meridionale dal dopoguerra al terzo millennio” (Atlantide editore). L'appuntamento è nella sede della Cgil di Latina,  in via Cerveteri 29  alle 17:30 con la partecipazione della giornalista del  "Messaggero” Elena Ganelli, del segretario generale Anselmo Briganti e dei due autori, Salvatore D’Incertopadre ed Ermisio Mazzocchi. Il primo è stato segretario generale della Cgil Latina e da alcuni anni è un prolifico scrittore,  il secondo è uno storico della provincia di Frosinone, autore di numerosi saggi sulla sinistra ciociara.

Nel febbraio del 2015 le strutture provinciali della Cgil di Frosinone e Latina si sono unite dando vita ad un’unica Camera del Lavoro che copre un territorio di centoventiquattro comuni e 1.200.000 abitanti, 1/5 dell’intero Lazio. Una scelta dettata da motivazioni economiche e politico-organizzative, con l’obiettivo di rafforzare l’azione in un territorio periferico spostando verso di esso risorse umane ed economiche, permettendo un legame più profondo con i luoghi del lavoro e per consentire e agevolare uno sviluppo complessivo di un’area tanto vasta e strategica per il centro Italia, situata tra due grandi metropoli come Roma e Napoli. Un obiettivo ambizioso che necessita anche di un lavoro culturale che cementi attraverso la conoscenza reciproca i due universi provinciali, i quali in realtà hanno vissuto in modo molto simile tante fasi storiche della storia italiana. Per questo Anselmo Briganti, primo segretario generale della Cgil Frosinone Latina, recentemente confermato nel congresso di ottobre, ha deciso di realizzare un libro che ripercorresse in modo semplice e sintetico le tappe principali dello sviluppo storico della Cgil nelle due province, un testo rivolto sia all’interno che all’esterno del sindacato, ai suoi iscritti e dirigenti e ai cittadini tutti, un’idea che rimette al centro l’importanza del lavoro culturale nell’azione organizzativa, in questo caso con un ruolo formativo e divulgativo al contempo. 

Si narra  delle lotte per il lavoro dal 1945 al 2015, dalla ricostruzione post bellica agli scioperi a rovescio degli anni ‘50, dall’industrializzazione degli anni ’60 alla lunga crisi iniziata alla fine degli anni ’70, per giungere alle odierne sfide in una società e in un sistema economico completamente cambiati. Come scrive Susanna Camusso nella sua prefazione: «In questa nostra lunga e importante storia abbiamo imparato che l’eguaglianza è innanzitutto nel lavoro, condizione di cittadinanza e luogo di emancipazione».  
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