«Avevo accettato con entusiasmo e convinzione questa nuova avventura della mia vita spiega il professionista - per cercare di dare un contributo nel radicamento del partito in provincia. Il tutto senza prospettive personali future da inseguire né posizioni da dover difendere. L'unica condizione che ritenevo e ritengo imprescindibile è la serietà dei comportamenti perché la politica deve essere e deve mostrarsi una cosa seria». La posizione della Mattei era già stata oggetto nelle scorse settimane di segnalazioni ai vertici del partito a Roma ma sembra che nessuno abbia preso in considerazione la doppia tessera della coordinatrice comunale di Italia Viva. «Chi sceglie questo partito spiega l'ormai ex coordinatore provinciale non può avere posizioni ambigue: ho manifestato la mia preoccupazione sul fatto che si potesse dare di Italia Viva a Latina l'idea di un irrilevante satellite di Lbc, ho personalmente chiesto, il giorno successivo alle nomine, la disponibilità di Celina Mattei a fare una scelta di campo netta che non inducesse in alcuno perplessità sul posizionamento politico di Italia Viva a Latina».
E come è andata? «Tutto è rimasto come prima: non ho trovato la giusta sensibilità né la volontà, all'interno dell'organizzazione del partito, di risolvere questo problema di palese opportunità politica e ne ho tratto le dovute conclusioni». Archidiacono sottolinea come la militanza del consigliere comunale nelle fila di Lbc limita molto l'autonomia di Italia Viva, lo rende in qualche modo legato alla formazione del sindaco e alle scelte dell'amministrazione comunale anche e non solo in materia urbanistica.
«Questa situazione non può che danneggiare Italia Viva commenta perché ne confonde l'identità e limita fortemente la sua autonomia di pensiero e di azione politica. Il che si traduce sicuramente anche in perdita di consensi. Le idee ed i progetti ambiziosi di Matteo Renzi devono camminare sulle gambe delle persone e per andare lontano necessitano di persone serie. Se avessi continuato a condividere questa situazione, la prima persona poco seria sarei stata io».
Il suo è un addio definitivo a Italia Viva? «Assolutamente no, resto un iscritto e continuerò a sostenerne l'azione politica. Ringrazio gli amministratori locali, i responsabili dei Comitati di Italia Viva e gli iscritti che in questo breve periodo mi sono stati vicini e continuo a credere in questo progetto al quale mi sono dedicato senza ambizioni personali». Come hanno preso a Roma le sue dimissioni, qualcuno si è fatto vivo dal partito? «Finora nessuna reazione conclude l'avvocato Archidiacono - nessuno mi ha ancora chiamato».
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