Latina, caso Leonardi. Maietta attacca la Federazione: «In Federcalcio indagati e rinviati a giudizio, la pulizia inizi dall'alto»

Pietro Leonardi, direttore generale del Latina calcio
di Vincenzo Abbruzzino
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Giovedì 17 Dicembre 2015, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 23:26
LATINA - Dura risposta del Latina all’accusa di "inopportunità etica" nella vicenda del  tesseramento di Pietro Leonardi, ex dirigente del Parma e oggi direttore generale del club pontino. La replica è venuta dal presidente Pasquale Maietta e chiama in causa anche i vertici federali: «Nel tesserare Leonardi  non abbiamo fatto altro che adeguarci all’operato della Federcalcio e di club molto più importanti e blasonati del nostro, che lavorano con chi è indagato o perfino rinviato a giudizio per  reati come  la frode sportiva che ritengo molto più gravi di quelli di cui si sarebbe reso responsabile il nostro direttore generale.  Se il messaggio è quello che chi è indagato o rinviato a giudizio non deve lavorare nel calcio, noi ci stiamo. Iniziasse però a dare l’esempio la Federazione, il Latina la seguirà».
 
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