Le società, in accordo tra loro, avrebbero sostanzialmente presentato soltanto una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) ma avrebbero dovuto chiedere un vero e proprio permesso a costruire.
Peccato che, nella zona in questione, il Piano regolatore generale preveda un vincolo di inedificabilità assoluta. Secondo l'accusa, insomma, le società committenti non avrebbero chiesto i permessi perché, semplicemente, non li avrebbero mai potuti ottenere. Tre, al momento, gli indagati: i due amministratori delle srl e Paolo Francesco Zannella, ex funzionario della Soprintendenza nonché firmatario dello sblocco dei lavori, precedentemente fermati per via di numerosi esposti dei cittadini.
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