«Impennata di casi gravi in 12 ore ho visto venti polmoniti interstiziali»

«Impennata di casi gravi in 12 ore ho visto venti polmoniti interstiziali»
di Andrea Apruzzese
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Mercoledì 11 Novembre 2020, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 16:54

LA SITUAZIONE
Quasi venti tomografie computerizzate (Tc) di sole polmoniti interstiziali, in un turno di 12 ore, quando a settembre erano prossime allo zero. È anche da questo numero, degli esami eseguiti dal reparto Radiologia dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina diretto da Cesare Ambrogi, che emerge la velocità dell'evoluzione dell'attuale contagio da Covid-19 nella provincia pontina. A leggere le Tc e a predisporre i referti, c'è anche il medico radiologo, del servizio di Radiologia, Maria Grazia Ciolfi.
Già nella prima ondata, nel marzo scorso, la Ciolfi sintetizzò con Il Messaggero il quadro della situazione di allora, spiegando quali tipi di evidenze emergessero dalle Tc eseguite su pazienti Covid. Oggi, lei osserva come «il virus nel nostro territorio sta circolando molto di più di quanto non sia accaduto a marzo, lo dimostrano anche l'aumento del numero dei contagi tra tutti noi medici ed operatori sanitari ospedalieri, che invece era stato minimo durante la prima ondata».

«Questa maggiore diffusione del virus - spiega la Ciolfi - a mio avviso è legata essenzialmente al fatto che la prima ondata è arrivata qui a Latina ed in generale nel centro sud del Paese, con ritardo rispetto al nord, ricordo precisamente il giorno che a Latina fu diagnosticato il primo paziente covid positivo, era il 2 marzo, e solo sei giorni dopo fu dichiarato il lockdown nazionale, pertanto il virus non ha avuto modo di diffondersi, come invece purtroppo sta accadendo ora».

Ecco cosa raccontava la Ciolfi ad aprile scorso:
«Così il Coronavirus devasta i polmoni», le immagini Tc dei pazienti di Latina

Oggi la situazione appare più grave?
«La percezione attuale da questo nostro osservatorio privilegiato è purtroppo quella di una impennata della curva, sia nella rilevazione del numero dei casi che nella gravità della compromissione polmonare.

In altri termini dallo scorso giugno, quando i casi di positività al Covid 19 associati alla presenza di polmonite interstiziale erano praticamente trascurabili, oggi stanno aumentando rapidamente, come pure in aumento è il grado di compromissione polmonare in termini di percentuale di parenchima polmonare interessato da malattia. L'incremento delle polmoniti interstiziali ha subito un andamento lineare come quello del numero dei contagi, e la situazione ad oggi, rispetto ad anche solo 15 giorni fa, ha visto l'aumento dei quadri di polmonite di grave entità, del tutto sovrapponibili a quelli che eravamo abituati a vedere a marzo scorso».

Ecco cosa vedono i radiologi in questi giorni
Venti polmoniti intestiziali in un giorno a Latina, ecco cosa vedono i radiologi

«Sono tornati a presentarsi i polmoni con estese radiopacità sfumate, periferiche, talvolta diffuse, bilaterali, l'ispessimento dell'interstizio, che corrispondono al danno tessutale dell'interstizio polmonare attaccato dal virus, quadri TC che avevamo sperato di non rivedere più. Le polmoniti interstiziali che erano sostanzialmente scomparse al termine del lockdown, nell'arco di 2 mesi sono tornate anche più frequenti di prima e con la stessa gravità. L'età dei pazienti colpiti da polmonite interstiziale è tornata ad abbassarsi non si tratta solo ultra 65enni, ma la vediamo anche in giovani adulti. E mentre a settembre iniziavamo a vedere polmoniti con minimi focolai, oggi i quadri di compromissione polmonare sono molto più imponenti».


Qual'è il ruolo della radiologia?
«Si può valutare l'evoluzione della malattia attraverso un un livello di dettaglio anatomo-patologico quasi microscopico, con la visualizzazione in tempo reale, del tessuto polmonare e del danno causato dalla malattia in Pazienti Covid positivi, perchè lo studio Tc del torace resta a tutt'oggi la tecnica di elezione per valutare la presenza di polmonite interstiziale, e consente di effettuare una stadiazione accurata del grado di coinvolgimento del parenchima polmonare».
In conclusione, quali sono le raccomandazioni?
«Oggi, in assenza di un lockdown generale, la responsabilità di contrastare la diffusione del virus risiede essenzialmente nella responsabilità di ognuno nel rispettare attentamente tutte le misure che continuano ad essere sempre le stesse: indossare sempre la mascherina, lavare e disinfettare spesso le mani, mantenere la distanze di sicurezza e rispettare in generale tutte le disposizioni dei dpcm vigenti, declinate a seconda della zona territoriale di appartenenza».
Andrea Apruzzese
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