Il ministero della Giustizia "commissaria" il commissario dell'Ordine degli avvocati di Latina

Il ministero della Giustizia "commissaria" il commissario dell'Ordine degli avvocati di Latina
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Lunedì 25 Ottobre 2021, 15:14 - Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 17:26

Il ministero della Giustizia ha disposto la sostituzione del commissario dell'Ordine degli avvocati di Latina Giacomo Mignano. Il sito dell'Ordine forense pontino non ha pubblicato la disposizione ministeriale, né ha dato notizia del fatto, ha pubblicato altresì la lettera dell'ormai ex commissario Giacomo Mignano con questo titolo: «Lettera ai colleghi per la fine del mandato».

«A tutt’oggi non è stata notificata alcuna lettera ufficiale con la quale il ministero della Giustizia ha disposto la sostituzione del commissario dell'Ordine degli avvocati» spiega a posteriori Giacomo Mignano. Ma la mancata comunicazione ufficiale non gli ha impedito di pubblicare la sua lettera di "addio".

«Come voi di voi già sapranno il mio mandato commissariale è giunto al termine - ha scritto Mignano - Qualche burocrate romano, con cui in questi due anni difficili è stata impossibile qualsiasi interlocuzione, evidentemente non condividendo il differimento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio - disposto peraltro di concerto con la presidente del Tribunale, le associazioni esponenziali del foto, e su impulso della Asl - sull'assunto di omesse formalità, ha disposto il mio avvicendamento».

Il ministero ha preso la decisione dopo aver saputo che le elezioni per il rinnovo del consiglio dell'ordine fissate per la metà di ottobre erano state rinviate al 30 e 31 marzo 2022 perché  in una riunione convocata d'urgenza a fine settembre la presidente del Tribunale di Latina ha rilevato che nei giorni del 13 e 14 ottobre scorsi era tale la concentrazione di udienze «molte delle quali indifferibili» da non poter concedere l'aula di Corte d'Assise tradizionalmente utilizzata per le elezioni del Consiglio dell'ordine degli avvocati.

A quel punto dopo aver chiesto al Comune l'utilizzo del Palazzetto e dopo aver ricevuto una risposta negativa si è proceduto al rinvio di quattro mesi, in una data concordata, dice Mignano, con Asl e Tribunale. 

Evidentemente il ministero ha ritenuto che si potesse fare uno sforzo ulteriore per trovare uno spazio adeguato anche alla luce del fatto che gli avvocati pontini sono commissariati ormai da anni. Immaginiamo che in un momento in cui con il green pass si può andare a teatro, al cinema e allo stadio e che senza green pass siamo appena andati a votare, la notizia di un simile rinvio abbia infastidito il Ministero. La cosa a Mignano non è piaciuta. A suo avviso l'unica alternativa era quella di noleggiare una tensostruttura «con notevole esborso economico», soluzione che per questo è stata respinta e che «non dovendosi disporre delle proprie disponibilità a Roma non è piaciuta».

La chiusura della lettera è stizzita. «Ovviamente la mia sostituzione farà piacere a qualche "antico" iscritto che gira ancora nel Palazzo di Giustizia abbaiano alla luna e di quei colleghi che hanno "tifato" contro aspettando un Godot che li conduca al governo dell'Ordine. A loro dirò solo, parafrasando Califano, non escludo il ritorno». Poche righe che lasciano intuire che il clima che ha portato a ricorsi e controricorsi tra gli avvocati pontini è ancora surriscaldato e che lasciano intendere l'intenzione di Mignano di concorrere alle prossime elezioni.

Il nome del suo successore non è stato ancora comunicato dal Ministero, ma a quanto risulta non sarà un avvocato del Foro di Latina. Il nome in pole position è quello dell'ex presidente dell'Ordine forense di Frosinone Davide Calabrò.

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