L'Icot compie 50 anni e festeggia con l'inaugurazione di una nuova opera all'ingresso dell'istituto in via Faggiana. Ieri pomeriggio si è svolta una breve cerimonia alla presenza dei vertici del gruppo Giomi con la partecipazione del sindaco Damiano Coletta e del vescovo Mariano Crociata.
«Cinquant'anni fa - ha detto il presidente del gruppo, Emmanuel Miraglia - eravamo attivi solo nella zona dello stretto di Messina e a un certo punto abbiamo deciso di puntare verso nuovi obiettivi più ambiziosi. Così abbiamo deciso di investire su Latina, l'abbiamo scelta soltanto per un motivo: era la città più giovane d'Italia, all'epoca non c'era neanche la Pontina ma era un territorio interamente proiettato verso il futuro e la crescita. Per questo abbiamo voluto puntare su Latina con l'Icot, per crescere insieme alla città e così è stato».
Miraglia ha poi ripercorso la lunga storia della struttura, che ha subito almeno cinque profondi mutamenti in base all'evoluzione del panorama sanitario nazionale, della normativa di riferimento e delle esigenze dei pazienti.
Il sindaco Damiano Coletta, particolarmente a suo agio in quanto medico, ha sottolineato il valore della struttura nell'offerta sanitaria e la collaborazione del Comune nelle attività a sostegno dell'istituto e dei corsi universitari collegati all'Icot.
Dopo l'inaugurazione della scultura, realizzata dall'artista di Latina Salvo Bennardello, si è svolta la cerimonia per la consegna delle 527 borse di studio, un'iniziativa avviata nel 1989 e giunta alla 33^ edizione, per un totale di 7.425 studenti premiati.
Il monumento realizzato dall'artista Salvo Bennardello è dedicato al professor Marco Pasquali Lasagni e alla fondazione dell'ospedale. Il bronzo rappresenta una scena di lavoro - la formella sulla destra - che si svolge davanti al professor Pasquali Lasagni, presente sin dai primi istanti in cui iniziò la costruzione dell'ospedale.
L'opera, posta nel parco davanti all'ingresso della struttura, è stata collocata di fronte al gruppo scultoreo del "Buon Samaritano" e de "L'accoglienza", realizzate dallo stesso scultore Salvo Bennardello.
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