Latina, Luciano Iannotta, profilo di uno stratega: «Caratura criminale e scaltrezza eccezionali»

Latina, Luciano Iannotta, profilo di uno stratega: «Caratura criminale e scaltrezza eccezionali»
di Elena Ganelli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 17 Settembre 2020, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 11:05
«Si conferma il punto di riferimento indiscusso, lo stratega del gruppo, sempre pronto a intervenire per sistemare le cose. E' lui che risolve le questioni sorte all'interno del gruppo e che si muove senza scrupoli nelle varie attività economiche-imprenditoriali».

Sono queste le parole utilizzare dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Antonella Minunni per tracciare il profilo dell'imprenditore sonninese Luciano Iannotta, 49 anni e un universo di attività, imprenditoriali e non. Il magistrato lo definisce «di caratura criminale e scaltrezza eccezionali come si desume dalle numerosissime società a lui indirettamente riconducibili e dalla sua capacità di deviare e condizionare a suo scopo figure istituzionali e se necessario occultando o distruggendo documentazione». Fino a ieri, quando è stato arrestato nell'ambito dell'indagine Dirty Glass condotta dalla Dda era sempre riuscito a evitare di essere coinvolto direttamente in inchieste giudiziarie di un certo peso, ma questa volta gli elementi raccolti a suo carico gli hanno spalancato le porte del carcere.

E' lui il protagonista delle vicende ricostruite dagli investigatori della Squadra Mobile di Latina e contenute nelle quasi 400 pagine di ordinanza cautelare. Luciano Iannotta è stato vice sindaco di Sonnino e in quello stesso periodo con il gruppo Antares era stato sponsor del Latina calcio di Condò. Dal 2016 è il patron del Terracina Calcio e nel 2018 è diventato presidenza di Confartigianato Latina, associazione di categoria nel cui organigramma compare anche, come componente della Giunta esecutiva, quel Luigi De Gregoris, imprenditore edile sempre al fianco di Iannotta, finito anche lui in carcere ieri mattina.

L'imprenditore di Sonnino risulta inoltre essere consigliere di amministrazione della Società Porto Sperlonga, nonché amministratore unico della Società Marina di Sperlonga, nonché unico azionista della London Investments Ltd con sede a Londra che a sua volta detiene una quota del 97,12%, della Akros Immobiliare, proprietaria proprio della Marina di Sperlonga. E soprattutto è in ottimi rapporti con alcuni componenti del clan Di Silvio, in particolare Riccardo Agostino e Renato Pugliese, che nei loro racconti da pentiti hanno parlato a lungo dell'imprenditore, di come aveva trattato direttamente con il capo famiglia, Armando Lallà Di Silvio, per risolvere il problema di un debito contratto dal suo amico De Gregoris. Siamo andati a casa di Iannotta, che io conoscevo bene si legge nelle dichiarazioni di Pugliese per discutere della vicenda e alla fine lui ha pagato 10mila euro in contanti e fatto due bonifici da 12.500 euro ciascuno per saldare quanto dovuto, detratte alcune spese. Quei soldi se li sono divisi i Di Silvio ma Iannotta mi regalò 1.000 euro per la mia mediazione».
Nel 2008 era rimasto coinvolto in un'inchiesta della Procura insieme all'ex sindaco di Sonnino, Gino Cesare Gasbarrone, al vice Roberto Migliori e a un dipendente comunale, accusati, a vario titolo, di abuso d'ufficio e falso. L'indagine aveva preso il via da un'ordinanza, considerata falsa dagli investigatori, che affidava alla ditta Iannotta alcuni lavori di pulizia dei canali. Alla fine, nel 2015, sono stati tutti prosciolti: per intervenuta prescrizione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA