Tutti insieme hanno dichiarato al fisco 279 milioni di euro. Sono i ricchi della provincia di Latina, quelli che guadagnano più di 120 mila euro l'anno. Le dichiarazioni Irpef del 2021, anno di reddito 2020, pubblicate dal Ministero dell'Economia, parlano chiaro. I paperoni pontini sono appena lo 0,2 percento della popolazione residente, ma i loro averi ammontano al 4,29 percento di quelli dichiarati. Chi siano e cosa facciano i più benestanti della provincia non si sa, ma è chiaro in quali città hanno la residenza.
Si tratta di 1416 persone, la metà delle quali risiede tra Latina, Cisterna, Fondi e San Felice Circeo. Attenzione però, perché, a ben vedere, la classe agiata più danarosa non si trova in quei quattro comuni. Fra i 13.700 abitanti di Priverno ci sono infatti i contribuenti ricchi con il reddito medio più alto della provincia. Si tratta di dodici persone che, tutte insieme, hanno dichiarato poco più di tre milioni di euro: in media quasi 257 mila euro a testa.
Nella classifica dei Paperon de' Paperoni nostrani, Priverno è seguito da Cisterna di Latina, dove sessanta persone hanno guadagnato in media 224 mila euro ognuna. Terzo posto, quasi a pari merito, per Cori (13), Latina (525) e Fondi (74), dove la media dei redditi alti è di circa 208 mila euro. Rimangono sopra i 200 mila anche i ricchi di San Felice Circeo (60) e di Sermoneta (21).
Accanto ai fortunati vive una popolazione con disponibilità più ridotte, e non tutti hanno qualcosa su cui pagare l'imposta sui redditi delle persone fisiche. Dei circa 566 mila residenti della provincia, il 67% ha presentato dichiarazioni Irpef nel 2021. Inoltre, la maggior parte ha comunicato al fisco redditi inferiori ai 26 mila euro l'anno: si tratta del 74,5 percento dei contribuenti. Anche la fascia dei poveri ufficiali è ampia: 133 mila persone (il 35 percento dei contribuenti) hanno dichiarato meno di 10 mila euro, guadagnati nel primo anno del Covid.
Quanto al reddito medio, la storia cambia completamente. E infatti la classifica delle città ricche è diversa se si prende in considerazione il rapporto tra la ricchezza e i residenti.
Quindi Bassiano, Campodimele, Sperlonga, Rocca Massima, Aprilia e Castelforte, dove ci sono 11 mila euro circa per residente. E Fondi? E Cisterna? Le due città sembrano essere la riprova che, come diceva Trilussa, la statistica sia la scienza secondo la quale se una persona mangia due polli al giorno e un'altra nessuno, entrambi mangiano in media un pollo al dì. Cisterna risulta avere un reddito pro capite di soli 10 mila euro. Addirittura il dato dei residenti di Fondi non arriva ai novemila euro, come per Monte San Biagio: entrambe sembrano essere le più povere della provincia. Stanno un po' meglio Sonnino, Sezze, Maenza, Spigno Saturnia, Ponza e Santi Cosma e Damiano, tutti con un redditi pro capite al di sotto dei diecimila euro.
Le stime, frutto dell'incrocio dei dati del Ministero dell'Economia e dei dati Demo Stat dell'Istat sulle residenze, restituiscono l'immagine di una provincia a più velocità, che sembra essere più povera della provincia di Roma. E in cui le disuguaglianze, calcolate con il coefficiente di GINI, non si trovano necessariamente nelle città con il reddito pro capite più alto. Le maggiori differenze si riscontrano a San Felice Circeo, Sperlonga, Ponza, Gaeta, Latina, Sabaudia e Formia. Lì la distanza tra ricchi e poveri è più ampia, anche perché c'è una concentrazione più alta di facoltosi, che fanno la differenza. A Roccasecca, a Sonnino e a Bassiano la ricchezza pare invece distribuita in modo più equo.
