«Nulla al mondo può prendere il posto della perseveranza - affermava Calvin Coolidge, trentesimo presidente degli Stati Uniti, dal 1923 al 1929 - non il talento, nulla è più comune di uomini di talento falliti. Non il genio; il genio incompreso è ormai un luogo comune. Non l’istruzione; il mondo è pieno di derelitti istruiti. Solo la perseveranza e la determinazione sono onnipotenti». Il ritorno nella terza serie nazionale dell'Ab Latina, avvenne grazie alla perseveranza di un gruppo di persone che anche nelle annate storte non persero mai fiducia ed entusiasmo. Il presidente Bruno Giannelli e il giemme Enzo Garsia recuperarono un gruppo di dirigenti appassionati e competenti. Oltre al segretario Giacomo Londero, il tesoriere Adelchi Ortenzi, il team manager Vittorio Cavalcanti, il medico sociale Paolo Orlandi e poi, negli anni a venire, i consiglieri Vittorio Paparcone, Fabio Scalzi, Francesco Carbone, Luigi Ceci, Giulio Cesare Villoni. Dopo la promozione in B2 nel 1998, si lavorò duramente per un altro salto di categoria. Si costruì il team vincente pezzo dopo pezzo. Nella stagione 1999-2000 il club giocò la semifinale play-off per la B1, con Il team nella foto sopra: da sinistra Alessandro Simeone (12) Roberto Tronìca (7) Franco Picozzi (6) Luigi Grillo (15) Carlo Tomasella (13) Andrea Zangelmi (5) Daniele Ravieli (13) Giovanni Sparagna (9) Lorenzo Tedeschi (6) Giancarlo Mascetti (14) Luca Stefani (4). Su Il Messaggero cartaceo e digital di domani, 15 agosto, la storia della cavalcata vincente che riportò l'Associazione Basket Latina, sponsorizzata Cuomo, nella terza serie della pallacanestro italiana dopo 18 anni. Nelle foto sotto, la festa al termine della vittoria in gara-3 di play-off col Basket Roma in un Palabianchini gremito all'inverosimile e la doppia pagina che Il Messaggero dedicò all'impresa, il 1° giugno 2001
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