Goretti Alta Diagnostica, l'ospedale di Latina entra nel futuro

Goretti Alta Diagnostica, l'ospedale di Latina entra nel futuro
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Mercoledì 18 Dicembre 2019, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 14:24

Nel giorno del suo 87esimo compeanno Latina si regala un centro di alta diagnostica all'interno dell'ospedale Santa Maria Goretti. Arriva così a conclusione il lungo e complicato iter della donazione fatta alla città dalla Fondazione sanità e ricerca, costaola della Fondazione Roma, che ha visto coinvolti oltre alla Asl, il Comune di Latina e la sede pontina della Facoltà di Medicina dell'Università la Sapienza.


«L’idea non è più quella di realizzare un Centro di alta diagnostica nel Goretti, ma di rendere il Goretti un Ospedale di alta tecnologia» ha spiegato il manager Giorgio Casati. «Nessuno poteva immaginare di fare un simile salto di qualità nel futuro - ha aggiunto Casati - perché qui abbiamo tecnologie che siamo in primi in Italia e i primi in Regione a installare all'interno di un ospedale pubblico plurispecialistico. Tutto questo rende il Goretti uno degli ospedali con il più alto tasso tencologico del paese e lo rilancia nel mercato competitivo della sanità sia a livello regionale che nazionale».



Sulla polemica rispetto al progetto iniziale che prevedeva la realizzazione di un Centro di alta diagnostica autonomo e di fatto privato come inizialmente prevedeva la Fondazione Roma (giudicando poi il progetto non economicamente sostenibile tanto da modificarlo) Casati ha tagliato corto: «Il progetto è molto importante, è un moltiplicatore di eccellenze che già esistevano in ospedale, le nuove tecnologie non richiedono personale aggiuntivo e si basano su una struttura già robusta. Io non ho mai vista l'apice di una piramide senza la base, perché o crolla o diventa una piramide nana, noi abbiamo fatto una piramide vera». Alla presentazione hanno partecipato oltre a casati, il sindaco di latina, Damiano Coletta, e Sebastiano Fidotti, vicepresidente della Fondazione Sanità e Ricerca.

In sostanza la Fondazione Sanità e Ricerca ha donato una "tac force" che consentirà di fare cardiotac "a cuor battente", una pet di ultima generazione e una sala ibrida che darà la possibilità «di fare interventi in sequenza durante la seduta operatoria con specialisti diversi - ha spiegato Casati - senza dover fare più interventi in momenti diversi». Quale sarà l’impatto del Centro di alta tecnologia nella sanità pontina lo ha spiegato questa mattina Giuseppe Visconti, direttore sanitario della Asl di Latina, all'inizio di una tavola rotonda cui hanno partecipato Cesare Ambrogi, direttore UOC Radiologia Diagnostica e Interventistica DEA II; Oreste Bagni, direttore UOC Medicina nucleare; Giovanni Bertoletti. direttore UOC Chirurgia Vascolare; Angelo Pompucci, direttore UOC Neurochirurgia; Francesco Versaci, direttore UOC UTIC, Emodinamica e Cardiologia DEA II.  

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