Giorgia Castriota e la relazione con il complice. La causale del bonifico di 1.000 euro: «Auguri amore mio, buon Natale»

Regali preziosi, viaggi a New York e in Sardegna. Fiumi di denaro grazie al patto di corruzione: la Guardia di Finanza ha quantificato 3.300 contatti telefonici tra la gip e il compagno Silvano Ferraro in circa due anni

Giorgia Castriota, 45 anni
di Marco Cusumano
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Sabato 22 Aprile 2023, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 10:07

Scavando nei rapporti tra gli indagati nell'inchiesta sulla corruzione al tribunale di Latina, gli investigatori hanno scoperto che quella che sembrava solo una frequentazione tra la giudice Giorgia Castriota e il prfessionista Silvano Ferraro era in realtà un rapporto stabile duraturo, una relazione sentimentale che andava avanti da circa sei anni.

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La gip e i messaggi al complice

La Guardia di Finanza ha quantificato 3.300 contatti telefonici tra Giorgia Castriota e il compagno Silvano Ferraro in circa due anni (dal 2020 al 2022) evidenziando come le celle telefoniche alle quali si sono agganciati i loro smartphone si siano sovrapposte oltre mille volte nello stesso periodo, il che significa che si i due vedevano continuamente tra Roma e Latina, ma anche a Cosenza (città di origine del giudice) e in vari viaggi in Sardegna.

I rapporti personali tra gli indagati sono approfonditi dagli investigatori perché rappresentano un aspetto fondamentale dell'indagine, essendo di fatto il motore che spinge il gruppo a organizzare il sistema di corruzione.

 

I VIAGGI
Il giudice, nelle carte dell'inchiesta, pone particolare attenzione su un viaggio negli Stati Uniti al quale hanno partecipato Castriota e Ferraro insieme ad altre due coppie formate da professionisti coinvolti nell'indagine. Il viaggio risale all'aprile 2022 ed è stato documentato con un bonifico di 3.272 euro a un'agenzia di viaggi.

A confermare ulteriormente il legame stabile c'è anche il viaggio che la coppia organizza durante le ultime vacanze di Natale a Cosenza, città di origine del magistrato che decide di raggiungere la propria famiglia con il compagno. Gli investigatori piazzano una microspia nell'auto usata dalla coppia, ottenendo altre informazioni utili alle indagini.

A dire il vero la relazione, più che amorosa, sembra dettata da un forte interesse economico, come sottolinea il giudice di Perugia che ha firmato il provvedimento di arresto: «La relazione più improntata al mantenimento del reciproco vantaggio economico e alla convenienza, piuttosto che a un vero e proprio rapporto affettivo, poiché entrambi manifestano perplessità sul fatto di voler mantenere in piedi il rapporto che tuttavia non viene interrotto per continuare a lucrare sull'amministrazione giudiziaria».

La Castriota, parlando con altre persone, riconosce di non riuscire a staccarsi dal suo compagno: «Il problema è il mio, è che non riesco a mandarlo a quel paese, tutto qua...». Castriota parla spesso con la sua amica intima Stefania Vitto (anche lei arrestata) dell'opportunità o meno di «tenere in piedi questa storia» dicendo che nonostante tutto gli è rimasta vicino: «E' una persona a cui uno vuole bene ed è legata, ma mi sta rendendo la vita un inferno».

Nelle telefonate, agli atti dell'indagine, Castriota chiama Ferraro "amore mio" e lui fa lo stesso nel bonifico di mille euro del 28 dicembre 2020 con la causale: «Auguri amore mio, buon Natale». A un certo punto però Ferraro sembra mostrare l'intenzione di interrompere la relazione con la giudice non appena terminerà il suo incarico di coadiutore nell'amministrazione delle aziende sequestrate, lamentandosi del fatto di dover sostenere tutte le spese dei viaggi .

Agli atti dell'indagine ci sono anche alcune conversazioni in cui la Castriota cerca di nascondere la relazione con Ferraro «nella consapevolezza che possa rappresentare una criticità, causa di incompatibilità con le cariche assunte dal compagno» scrive il giudice. In particolare in una recente conversazione del gennaio 2023, Castriota sembra arrabbiata per una serie di voci che girano tra le stanze del tribunale di Latina. Riferisce in particolare di una discussione con un suo collega giudice che si era informato in merito a questa vicenda.

 

MINACCIÒ DENUNCE
Emergono anche parole dure della Castriota: «Il prossimo che sento che fa un'insinuazione su Ferraro lo denuncio. Perché quando si insinua che una persona c'ha una relazione, a 45 o 40 anni, deve dire... è sposato, tiene figli... Cioè deve provare una situazione di incompatibilità, giusto?».  E' però Ferraro stesso che, in auto parlando con la Castriota, racconta delle informazioni chieste dal collega giudice: «Eh lui ha provato a farmi parlare ma non c'è riuscito... come quando mi disse "ma state insieme tu e Giorgia?" No! ho detto, perché?».

SOLDI E REGALI
Nelle carte dell'indagine Giorgia Castriota viene descritta come una persona che cerca continuamente soldi e che ne spende altrettanti. Ama inoltre ricevere e farsi dei regali costosi, uno degli ultimi è  stato un Rolex da 6.300 euro. Per averlo la gip di Latina, secondo l'accusa, avrebbe suggerito al compagno, al quale conferiva gli incarichi, il commercialista Silvano Ferraro (anche lui in carcere), di farsi pagare un compenso di 500mila euro per una procedura giudiziaria.

C'è poi la cara amica della giudice, Stefania Vitto (finita ai domiciliari), incaricata di amministrare una società per 10mila euro al mese, una parte dei quali tornava nelle tasche della Castriota. Ma nonostante tutto la gip si lamentava per tante spese da sostenere: l’affitto, le bollette, il cane, lo stipendio della colf e varie rate per finanziamenti.

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