Estorsione con metodi mafiosi: arrestata a Latina Gina Cetrone, ex consigliera regionale del Lazio

Gina Cetrone
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 04:07

C'è anche l'ex consigliera regionale Gina Cetrone (Lista Polverini, da qualche mese con "Cambiamo con Toti") fra gli arrestati dalla Squadra Mobile di Latina che ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in data 28 Gennaio 2020 dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Anti mafia di Roma  nei confronti Armando Di Silvio, detto Lallà, 54 anni, Gianluca Di Silvio, 24 anni, Samuele Di Silvio, 30 anni, Umberto Pagliaroli, classe 1970 e appunto Gina Cetrone, 49 anni, moglie di Pagliaroli. I quattro sono indagati a vario titolo per estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, reati aggravati dal metodo mafioso.

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Le indagini costituiscono l’esito di un ulteriore approfondimento investigativo che la Squadra Mobile sta conducendo, sotto la direzione ed il coordinamento della Direzione distrettuale Antimafia di Roma, circa le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo.

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«In particolare - spiegano dalla Questura - veniva ricostruito che nell’Aprile del 2016, la Cetrone e Pagliaroli, quali creditori nei confronti di un imprenditore di origini abruzzesi, in relazione a pregresse forniture di vetro effettuate dalla società Vetritalia srl, società a loro riconducibile, richiedevano l’intervento di Samuele e Gianluca Di Silvio e Agostino Riccardo per la riscossione del credito in questione, previa autorizzazione di Amando Di Silvio detto "Lallà", capo dell'associazione di stampo mafioso a lui riconducibile».



Nello specifico, Gina Cetrone eletta in Regione nel 2010 con la lista Polverini,  e Pagliaroli «dopo avere convocato il predetto imprenditore presso la loro abitazione, gli richiedevano il pagamento immediato della somma dovuta, impedendogli di andare via a bordo della sua macchina. In tale contesto, i due lo costringevano ad attendere Agostino Riccardo e i Di Silvio, i quali, una volta giunti, lo minacciavano, prospettando implicitamente conseguenze e ritorsioni violente nei confronti della sua persona o dei suoi beni. In tal modo, gli stessi costringevano l’imprenditore a recarsi il giorno dopo in Banca, sotto la stretta sorveglianza dei tre e di Pagliaroli che lo attendevano fuori dall'istituto bancario, e ad effettuare un bonifico di 15.000 euro a favore della società Vetritalia Srl, nonché a consegnare a loro "per il disturbo" la somma di 600 euro».

Nel medesimo contesto investigativo, sono stati riscontrati alcuni illeciti connessi a competizioni elettorali nella provincia di Latina. In dettaglio, Agostino Riccardo e Renato Pugliese, proprio su determinazione di Gina Citrone e Umberto Pagliaroli , «costringevano addetti al servizio di affissione dei manifesti elettorali di altri candidati alle elezioni comunali di Terracina del Giugno 2016, ad omettere la copertura dei manifesti della candidata Gina Cetrone, costringendoli ad affiggere i propri manifesti solo in spazi e luoghi determinati, in modo che i manifesti di quest’ultima fossero più visibili degli altri».

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