Gaeta, riaprono dopo il restauro i bastioni della Favorita

Gaeta, riaprono dopo il restauro i bastioni della Favorita
di Andrea Gionti
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Lunedì 18 Giugno 2018, 20:14
«Restituiamo alla città in tutto il suo splendore un altro gioiello prezioso della storia di Gaeta». Così il sindaco Cosmo Mitrano alla vigilia della riapertura del restaurato Bastione “la Favorita”, in pieno centro storico. Dopo l’inaugurazione (giovedì alle 19) sarà possibile visitarli e ammirare dopo decenni il panorama del Golfo. Un’altra tappa che si aggiunge al percorso di recupero e valorizzazione dei siti storici e artistici della città. Dopo l’ex caserma Cosenz divenuto Palazzo della Cultura, i Bastioni Carlo V, la Gran Guardia anch’essa acquisita al patrimonio comunale, la chiesa di San Giovanni a mare, l’ex palazzo comunale e la Porta Domnica restaurata grazie alla sinergia tra il Comune e la Fondazione Del Roscio, adesso è la volta del Bastione “la Favorita”, l’immobile ex Corpo di Guardia denominato anche “Giardino pensile di via Faustina” che ebbe un ruolo rilevante durante la dominazione spagnola, iniziata nel 1504 quando Gaeta divenne piazzaforte del Regno di Napoli. Ferdinando il Cattolico fece quindi gettare le fondamenta di quella poderosa cinta muraria che venne poi completata dal nipote, l’imperatore Carlo V, e che da questi prese il nome. In tal modo, negli anni dal 1516 al 1538, sorsero in linea ininterrotta diversi bastioni e cortine sovrastati dalle relative batterie di cannoni. Tra questi anche la batteria “la Favorita” che anche durante l’Assedio del 1860-61 contribuì alla difesa della piazza con artiglierie ad un solo ordine scoperto. Nel 1927 Gaeta venne cancellata dal novero delle piazzeforti e nel contempo fu prescelta come principale base navale militare del Tirreno e il palazzo reale e la Favorita divennero sede del comando della Marina fino all’armistizio dell’8 settembre 1943. Il bastione infine fu assegnato alla Marina Militare e, nella metà del XX secolo, all’amministrazione finanziaria e utilizzato come mensa e circolo ufficiali. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha poi autorizzato l’alienazione della storica struttura a favore del Comune di Gaeta, che l’ha acquistata definitivamente nel 2012.
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