Frode fiscale dalla Sicilia a Latina, uno degli arrestati aveva studio a Minturno

Frode fiscale dalla Sicilia a Latina, uno degli arrestati aveva studio a Minturno
di Giuseppe Mallozzi
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Sabato 11 Luglio 2020, 10:49
Ha toccato anche la provincia di Latina l'operazione Fake Credits, partita da Catania, che ha riguardato un vasto giro di crediti tributari fasulli, creato attraverso il reperimento e la costituzione di società farlocche. Tra i ventiquattro arrestati da parte della Guardia di Finanza è finito in manette anche Pasquale Toscano, commercialista di 54 anni, con studi a Napoli e a Minturno. Il professionista, accusato di aver certificato crediti inesistenti, è stato messo ai domiciliari. Le fiamme gialle hanno eseguito misure cautelari in Sicilia, Lombardia, Lazio e Campania a conclusione di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Catania. L'indagine trae spunto da una verifica eseguita nell'istituto di vigilanza privata Ancr srl di Belpasso, in provincia di Catania, dalla quale emersero indebite compensazioni per oltre 2,8 milioni di euro. Allargando il fronte degli accertamenti, i militari del nucleo di Polizia economica finanziaria delle Fiamme gialle di Catania hanno tracciato la commercializzazione di oltre 25 milioni di euro di crediti fittizi.
Al centro del giro la Procura di Catania ritiene ci sia l'associazione di datori di lavoro Confimed Italia, con sede a Roma e uffici a Catania, il cui presidente, Antonino Paladino, 57 anni, è stato arrestato. Con lui in carcere sono stati condotti anche un dipendente del suo studio, Gaetano Sanfilippo, di 43 anni, e un consulente di Confimed Italia, Andrea Nicastro, di 46 anni. Secondo la Procura, la Confimed «disponeva di professionisti incaricati di apporre il visto di conformità nelle dichiarazioni attestanti i falsi crediti erariali, offriva ai propri convenzionati gravati da debiti tributari, la possibilità di beneficiare di crediti erariali inesistenti proponendo un fideiussore svizzero, non abilitato a svolgere attività finanziaria in Italia, per garantire le operazioni commerciali».
Tra questi figura anche Pasquale Toscano, che aveva base anche a Minturno. La società, inoltre, «incassava in nome e per conto delle accollanti o cedenti gli ingenti corrispettivi pattuiti». Gli associati, sostiene l'accusa, «sfruttavano la possibilità di alleggerire la propria posizione debitoria con l'Erario, ottenendo un vantaggio economico pari ad almeno il 20% del carico impositivo dovuto». Inoltre, ha accertato la Gdf, «vi erano anche imprese portatrici di crediti Iva certificati che in realtà erano soggetti economici inesistenti». Sottoposte a sequestro preventivo 11 società commerciali, «aziende utilizzate dagli indagati unicamente per perpetrare i reati tributari in contestazione» e confiscati 9,5 milioni di euro. Le indagini, scattate nel febbraio del 2019 e andate avanti sino all'aprile di quest'anno, hanno tracciato la commercializzazione di oltre 25 milioni di euro di crediti fittizi.
Giuseppe Mallozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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