A suo carico condanne divenute definitive che inflitte in diverse sedi giudiziarie. La Corte d’Appello di Roma lo aveva condannato nel 2010 per reati di truffa in concorso commessi tra il 2002 ed 2005; il Tribunale di Cassino lo condannò nel 2004 per reati di lesioni personali e minacce, la Corte d’Appello di Genova nel 2014 lo condannò per reati di ingiuria e violenza privata commessi tra il 2007 ed il 2008; la Corte d’Appello di Catanzaro lo condannò nel 2010 per reati di furto ed estorsione commessi nel 2005 ed infine nel 2012 sempre la Corte d’Appello di Roma lo condannò per reati di rapina ed estorsione commessi nel 2008.
Per il delitto Lancella, invece, Tamburrino - che si è sempre dichiarato estraneo - è iscritto nel registro degli indagati per «atto dovuto», come spesso è stato ribadito dagli investigatori, e si è in attesa dell'esito dell'incidente probatorio chiesto dal suo difensore.
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