Fondi, le auto esplodono: mistero e paura. L'ipotesi dell'inizio di una guerra tra bande

Fondi, le auto esplodono: mistero e paura. L'ipotesi dell'inizio di una guerra tra bande
di Marco Cusumano
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Lunedì 26 Aprile 2021, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 00:10

Nella cittadina di Fondi, a metà strada tra Roma e Napoli, c’è un coprifuoco non scritto che nulla ha a che vedere con il Covid. Un coprifuoco dettato dalla paura di uscire di casa, dopo l’impressionante sequela di bombe carta esplose nell’ultimo mese e mezzo. Tre ordigni e quattro auto incendiate, un botta e risposta di intimidazioni e minacce di fuoco che lasciano ipotizzare una pesante guerra interna alla criminalità per il controllo dello spaccio di droga.

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Il traffico di stupefacenti

Un traffico di stupefacenti che, con tutta probabilità, va ben oltre i confini della cittadina laziale di 39.000 abitanti.

Qui infatti c’è il più grande mercato ortofrutticolo d’Italia, il secondo in Europa, intorno al quale si articola un enorme movimento di tir che in passato sono stati utilizzati per il traffico internazionale di stupefacenti, come testimoniano i numerosi sequestri avvenuti negli ultimi anni: cocaina, hashish, ecstasy, marijuana ma anche “amnesia”, la cosiddetta droga dello stupro. Traffici da sempre combattuti dagli investigatori dell’Antimafia che monitorano gli interessi dei clan nel settore della droga, particolarmente florido sull’asse Roma-Napoli.

 

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La frattura nella criminalità

Ciò che sta accadendo a Fondi nelle ultime settimane è tuttavia ancora da decifrare. Gli investigatori ipotizzano una frattura importante che ha scosso gli equilibri all’interno della criminalità, provocando una guerra che per adesso è stata portata avanti utilizzando ordigni e inneschi per incendi. Nessuno lo dice apertamente, ma il timore è che dalle bombe carta si possa presto passare ad azioni più violente. 
La popolazione è comprensibilmente spaventata. Sui social, specialmente nei gruppi dedicati alla città, si leggono tanti messaggi di cittadini che, magari dopo aver sentito un rumore, chiedono: «Avete sentito anche voi? E’ successo qualcosa?». E non si tratta di esagerazione, perché a Fondi sta veramente accadendo qualcosa che non ha precedenti recenti. Tra l’altro uno degli incendi, ripreso da una telecamera di sorveglianza, non è stato denunciato da nessuno, ma non è passato inosservato agli occhi degli investigatori.  Addirittura, in città, c’è chi ha paura di uscire per una semplice passeggiata con il cane: «Visto quello che sta succedendo, evito di passare vicino a portoni e macchine parcheggiate - racconta una donna - Mi tengo a debita distanza, preferisco camminare nel bel mezzo della via per evitare rischi».

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Il vertice

Il caso Fondi è stato trattato dal Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato dal prefetto di Latina Maurizio Falco, al quale hanno partecipato il questore Michele Spina, il comandante provinciale dei carabinieri Lorenzo D’Aloia, il comandante della Guardia di Finanza Umberto Palma, il presidente della Provincia Carlo Medici e il sindaco fondano Beniamino Maschietto. Sono stati analizzati gli episodi avvenuti in rapida successione nell’ultimo mese e mezzo, fatti che hanno provocato un clima di pesante angoscia tra i cittadini. Alla luce degli elementi raccolti dagli investigatori e dopo il confronto istituzionale tra i vertici delle forze dell’ordine, il Prefetto ha disposto un’intensificazione dei controlli da attuare anche con l’impiego di personale e mezzi provenienti da fuori città. Uomini in più per rafforzare la sorveglianza del territorio, individuare i responsabili delle intimidazioni e lanciare un segnale forte di risposta da parte dello Stato.
Il sindaco Beniamino Maschietto ha espresso «fiducia nell’operato delle forze dell’ordine che stanno indagando sui roghi e su vari altri fenomeni criminosi. Ringrazio il Prefetto - ha detto il primo cittadino - per aver convocato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, che si è tenuto in presenza, a distanza di pochi giorni da altri due incontri avvenuti in videoconferenza, ma anche per la quotidiana disponibilità al confronto telefonico. La presenza delle istituzioni e delle forze dell’ordine, in provincia di Latina e a Fondi, è forte e, grazie a questa intensificazione dei controlli, lo sarà ancora di più. Spesso - sottolinea Maschietto - si lavora sotto traccia proprio per garantire il massimo riserbo investigativo, ma questo in alcun modo deve essere percepito come un vuoto».
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