Finalmente riportato alla luce l'anfiteatro romano di Fondi

Finalmente riportato alla luce l'anfiteatro romano di Fondi
di Mirko Macaro
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Domenica 14 Febbraio 2021, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 14:42

Finalmente. Citato da fonti storiche e già individuato negli anni Settanta senza mai tornare alla luce, l’anfiteatro romano di Fondi ieri mattina è riemerso dalle nebbie del tempo: nell’ambito di una campagna archeologica avviata all'inizio di febbraio, ne è spuntato un importante frammento. Si tratta di una porzione di reticolato appartenente alla parte superiore dell’anello esterno della struttura. Un reperto in grado di offrire nuove certezze e riuscito a conservarsi in maniera ottimale, circostanza tale da far ben sperare per il prosieguo degli scavi. Che potrebbero regalare alla città un valore aggiunto inestimabile, tanto dal punto di vista storico-culturale quanto da quello turistico.

E pensare che il sito, ben noto ai fondani e affacciato lungo via Mola della Corte, appena fuori le antiche mura di cinta, rischiava di scomparire per sempre inghiottito da una colata di cemento: poco più di 10 anni fa, su quell’area venne rilasciata una concessione edilizia per demolire e ricostruire il vecchio casolare che vi insisteva. Pericolo alla fine scongiurato, con la parte privata che trovò un’intesa affinché il sito venisse ceduto al Comune. Anche perché nel 2008 fu fatto un altro passo determinante per la riscoperta dell’anfiteatro. Oltre ai resti di una necropoli di epoca successiva, gli archeologi rinvennero le fondazioni della costruzione e diversi “cubilia”, parti dell’opera reticolata. L’esatta posizione dell’anfiteatro restava però da localizzare, dicono dal Comune. Almeno fino a ieri. «La presenza di questo frammento attesta, ulteriormente, l'importanza di Fondi nell'antica Roma», sottolinea l'archeologo Alfredo Moraci, autore materiale della scoperta.

«Soltanto le grandi città avevano un anfiteatro. Una struttura tra le più rilevanti dell'antichità dal punto di vista dimensionale, pensata per accogliere migliaia di persone che accorrevano per assistere ai giochi dei gladiatori e alle venationes, le cacce agli animali selvatici. Gli scavi proseguiranno nei prossimi mesi e consentiranno di portare alla luce, ce lo auguriamo, l'intero perimetro ellittico». Giubilo difficile da contenere, per l'amministrazione comunale. «Abbiamo lavorato a lungo con la Soprintendenza nella speranza che la struttura si fosse conservata ma, soprattutto, si trovasse esattamente nel terreno ceduto al Comune», spiega l'assessore all'Urbanistica Claudio Spagnardi. «Quella che era solo un'ipotesi è diventata realtà.

Adesso sappiamo dove finisce la struttura e cercheremo di capire dove inizia. Proseguiremo lungo la strada intrapresa e andremo avanti in questo progetto ambizioso, che promette di regalare un altro sito storico dal valore inestimabile».

Alte, le aspettative: «Scriveremo un nuovo capitolo della storia della città», commenta l'assessore alla Cultura e al Turismo Vincenzo Carnevale. «La speranza è che il reperto rinvenuto non sia l'unico così da poter trasformare, un giorno, un sito dal grande valore storico archeologico in un'attrattiva turistica». Da par suo il sindaco Beniamino Maschietto, parlando senza mezzi termini di «una giornata storica», sottolinea il ruolo avuto dal precedente proprietario dell’area: «Sento di voler ringraziare, a nome di tutta la città, il privato che ha ceduto il terreno al Comune agevolando lo studio e gli scavi».

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