Eternit, plastica e rifiuti nel Parco nazionale
ma multa di 1700 euro a chi stava pulendo

Guido Guida
di Vittorio Buongiorno
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Giovedì 6 Gennaio 2022, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 09:32

Basta addentrarsi per una ventina di metri lungo la pista ciclabile che attraversa un tratto di foresta demaniale del Parco Nazionale del Circeo a Selva Piana, nel comprensorio baia d'Argento, per trovare cinque lastroni, forse di più, semisotterrati in un luogo incantevole. Ironia della sorte: pochi metri prima qualcuno ha affisso un piccolo cartello su un albero con scritto: "Non gettate rifiuti", perché qui, dentro al parco nazionale, la guerra contro le microdiscariche abusive va avanti da decenni e non se ne vede la

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fine. Ecco perché è incredibile la vicenda capitata a Guido Guida, storico commerciante del Circeo, è romano, ma vive a Sabaudiia da una vita. Siamo andati a trovarlo in questo angolo di paradiso - assediato da incivili che arrivano e buttano rifiuti ovunque capita.

Frigoriferi, televisori, montagne di palstica e eternit - all'indomani della multa che gli ha notificato il Comune di Sabaudia. «State attenti quando pulite i boschi - racconta con un sorriso amaro - perché potrebbero chiedervene conto».

L'ingiunzione è arrivata a fine 2021. Ha trenta giorni di tempo per pagare 1700 euro. Non ha ancora deciso se impugnarla. «Sono tentato di andare davanti a un giudice e vedere cosa succede». La sua colpa? Nell'estate del 2017 ha ripulito un'area verde all'interno del Parco nazionale del Circeo e ora l'ente locale gli ha presentato il conto. «Era estate - racconta non lontano da dove abita - e ha preso fuoco l'auto del parroco di Mezzomonte. Le fiamme hanno bruciato l'erba e gli arbusti tutto intorno. Purtroppo, quell'incendio aveva fatto emergere di tutto, rifiuti di ogni genere. Ho segnalato la cosa e aspettato invano. Alla fine ho deciso di pulire io» racconta Guida. Non è una novità per lui, che è un animatore di raccolte di rifiuti abbandonati, ma quella volta nessuno gli ha detto grazie. Anzi.
«Quella mattina - spiega il commerciante - mi sono messo di buon ora a raccogliere i rifiuti. Barattoli di vernice, cemento, bottiglie e vasi di plastica. Ho accatastato anche i rami bruciati di quel piccolo pezzo di bosco che aveva preso fuoco circa tre mesi prima. Per inciso, avevo tagliato solo i rami bruciati». Poi, ad un tratto è arrivata una pattuglia dei forestali della Stazione Sabaudia Parco. «Mi hanno chiesto cosa stessi facendo e io ho risposto che stavo pulendo, raccogliendo i rifiuti. Mi hanno chiesto se avevo il permesso. Non capivo, davvero non capivo. Loro mi hanno ripetuto che per pulire lì dovevo avere un permesso». Così ha scoperto che la burocrazia può tutto. Anche trasformare una buona azione in un incubo. Così Guido Guida è stato preso a verbale. E' tutto è scritto nei documenti che ora accompagnano la multa.

Il verbale
Il trasgressore ha dichiarato che «pur non essendone il proprietario dell'area ha effettuato una ripulitura in una zona boscosa percorsa dal fuoco nel marzo 2017», chiarendo che la pulizia «ha interessato il taglio della vegetazione del sottobosco (felci e rovi) ed alcuni esemplari di leccio colpiti dall'incendio in una superficie di circa 100 metri quadrati». I forestali («All'epoca - racconta Guida - non erano ancora diventati carabinieri») precisano tutto e nella sanzione chiariscono anche il fatto che «la zona è sottoposta a vincolo idrogeologico all'interno del territorio del Parco nazionale del Circeo e che per i lavori sopra descritti ci si doveva munite dell'obbligatoria autorizzazione ancor più essendo stato il terreno in questione percorso dal fuoco», visto che «la normativa sugli incendi prevede divieto di utilizzo dell'area per svariati anni».

Una norma pensata per evitare che si possa costruire in zone bruciate, ma che a Sabaudia è stata applicata in modo creativo anche per punire chi si è occupato della pulizia dei rifiuti. Non sono bastati gli scritti difensivi del commerciante. Alla fine la segnalazione dei forestali è arrivata in Comune e anche qui ha vinto la burocrazia.
«Risulta provata la fondatezza degli accertamenti e della violazione», ha concluso il Comune di Sabaudia e ha notificato l'ordinanza di ingiunzione per 1735,92 euro entro 30 giorni.

Cosa farà adesso Guido Guida? «Vorrei andare fino in fondo, non pagare e andare davanti al giudice perché mi pare davvero assurdo. Se c'è una norma che prevede che serva un permesso, beh, non lo sapevo, ma non ho fatto nulla di male. Volevo dare il mio contributo per rendere il parco più pulito come è giusto che sia». Intanto, in quella zona, tra Quarto Freddo, Baia d'Argento e Selva Piana, tra Sabaudia e il Circeo, le discariche abusive proliferano, attenti però, se vi viene voglia di ripulirle, chiedete prima il permesso.
 

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