Esami a rilento: 66 autoscuole pronte a fare causa al ministero delle Infrastrutture

Gli studenti in attesa all'esterno della motorizzazione di Latina
di Barbara Savodini
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Venerdì 26 Giugno 2020, 15:45

Sono oltre 3.000 gli studenti pontini che, tra giugno e luglio, dovrebbero sostenere l'esame di teoria per l'ottenimento del documento di guida ma alla motorizzazione ci sono locali e personale per espletarne a mala pena la metà: sono sul piede di guerra le autoscuole della provincia di Latina.

A settembre, infatti, a questo numero si aggiungeranno altri richiedenti oltre al mai trascurabile gruppo di ripetenti.

Non è migliore la situazione per quanto riguarda la prova pratica dato che, su 1.900 richiedenti, potranno sostenere l'esame soltanto in 588 ai quali si sommeranno poi coloro che supereranno la teoria.

Inevitabili le ripercussioni, anche in termini economici e occupazionali, sulle attività, ognuna delle quali con numerosi dipendenti.

Per far valere le proprie ragioni 66 scuole guida della provincia di Latina hanno dato mandato ad uno studio legale di Fondi per scrivere alla direzione generale della motorizzazione e al ministero delle Infrastrutture e, in caso di mancata risposta, far partire un'azione giudiziaria collettiva.

«Pur consapevoli delle difficoltà che l'emergenza genera su tutti i comporti economici – spiegano gli avvocati Francesco D'Arcangelo e Sara Kelany che assistono le 66 autoscuole – occorre trovare un punto di incontro con gli organi preposti. È fondamentale salvaguardare il settore, i redditi e i livelli occupazionali anche perché, attualmente, il crollo del numero di esami di abilitazione non è imputabile alle autoscuole ma ad una nuova modalità organizzativa della motorizzazione».

Tra le richieste, quindi, la possibilità di far svolgere gli esami in sede, come sempre avvenuto, o in alternativa un incremento di personale affinché si possano smaltire gli arretrati.

Tra i paradossi dell'attuale situazione, i continui assembramenti all'esterno delle sedi delle motorizzazioni sia di Latina che di Roma (nella foto).

«Consentire gli esami in sede – prosegue l'avvocato D'Arcangelo che rappresenta autoscuole da Ardea a Castelforte – agevolerebbe l'applicazione delle normative anti-covid diversamente rispetto a quanto sta accadendo in questi giorni». Se non sarà aperto un tavolo di confronto o programmato un incontro risolutivo in tempi celeri, insomma, le autoscuole si troveranno costrette a procedere per vie legali.

Un movimento, quello sorto in provincia di Latina, guardato con interesse e attenzione anche nel resto d'Italia dove le problematiche sono identiche se non peggiori.

Il rischio, insomma, è che il ministero delle Infrastrutture si ritrovi a gestire un'azione legale collettiva e di respiro nazionale: alle autoscuole di 20 comuni delle province di Roma e Latina potrebbero infatti aggiungersi a breve anche altri colleghi di altre regioni.

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