Quali le più rilevanti?
«Le valutazioni degli studenti sono un punto dolente, perché di fatto e per decreto tutti sono stati ammessi spiega Miraglia e questa è una difficoltà reale. Ovvio che la commissione può decidere di bocciare il candidato, ma è la contingenza a essere diversa perché probabilmente il trattamento in termini di voti per alcuni ragazzi non sarebbe stato lo stesso, forse alcuni voti sarebbero stati più alti, altri più bassi. Dovendo scrutinare il candidato con solo l'orale è un'arma a doppio taglio».
E dunque i voti?
«La griglia di valutazione era redatta dal consiglio di istituto, quest'anno ci arriva direttamente dal Ministero dell'Istruzione, inoltre quest'anno c'è ovviamente uno sbilanciamento nelle commissioni perché c'è un solo commissario esterno, tutti gli altri docenti conoscono i candidato, hanno una conoscenza profonda, che in alcuni casi dura da cinque anni. Come potrei io avere il loro stesso peso nella valutazione?».
Il clima tra i professori?
«Abbiamo tutti capito l'importanza del momento e c'è grande collaborazione, da parte dei docenti, ma anche dei ragazzi. Nessuna difficoltà nelle nostre riunioni post orale per decidere voti e fare le considerazioni».
In questo 2020 la scuola si è totalmente rivoluzionata.
«Abbiamo fatto un balzo in avanti molto significativo. Pensate che non esiste più il cartaceo, cosa che fino all'anno scorso era impensabili. Le lezioni on line con la didattica a distanza, una piccola rivoluzione che è avvenuta in poco più di tre mesi. Poi le convocazioni. Ogni anno, dopo l'estrazione della lettera da cui iniziare, i candidati non avevano un orario in cui arrivare, quest'anno sì, anzi devono essere molto precisi, e con loro anche noi».
Un esame sicuramente insolito, e che probabilmente, non si ripeterà mai più in questi termini. I maturandi 2020 potranno certamente dire di essere unici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA