Quando ha saputo di aver vinto la causa ha espresso il desiderio di andare in crociera, ma purtroppo è morta prima di avere il risarcimento per trasfusioni da sangue infetto. E' il caso di una donna di Gaeta morta nel 2019 per una epatite C post-trasfusionale degenerata prima in cirrosi epatica e poi in tumore al fegato.
Fra il 1970 e il 1978 le vennnero somministrate diverse trasfusioni presso ospedale Dono Svizzero di Formia.
Solo nel 2009 all'oramai anziana donna (che fino a quel momento godeva di ottima salute) veniva diagnosticata l'epatite C.
«Da allora la salute della oramai ottantenne - spiega il suo avvocato, Renato Mattarelli - è degenerata con la repentina trasformazione dell'epatite C prima in cirrosi e poi in tumore al fegato». La donna aveva chiesto e ottenuto prima l'indennizzo in vita di circa 750 euro mensili previsto dalla legge n. 210/1992 e, successivamente dopo una lunga battaglia giudiziaria, un risarcimento di circa 450mila euro dalla Corte di Appello di Roma.
Il risarcimento, però, è arrivato solo dopo che la donna è deceduta.