Emergenza rifiuti per lo stop della Rida: cercasi soluzione. Questa mattina ripresi i conferimenti

Emergenza rifiuti per lo stop della Rida: cercasi soluzione. Questa mattina ripresi i conferimenti
di Andrea Apruzzese
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Venerdì 3 Luglio 2020, 11:31

Un'autorizzazione temporanea. Questa è l'ipotesi cui in Regione Lazio per tutta la giornata di ieri si è lavorato per trovare una soluzione al blocco del conferimento del rifiuto indifferenziato, per la chiusura dell'impianto di trattamento meccanico biologico di Rida Ambiente ad Aprilia. Rida ha spiegato l'impossibilità di stoccare ulteriori rifiuti sul piazzale attualmente disponibile, nelle more di un'autorizzazione per un ampliamento cui però si è già pronunciato in maniera negativa il Comune di Aprilia; una impossibilità di stoccare altro Css (ovvero il combustibile solido secondario) che è stata verificata anche dall'Arpa. Spazio terminato, in attesa di smaltire il Css residuo, e blocco dell'impianto, inizialmente fino al 1 luglio e poi fino al 4 luglio.
Con le conseguenze immaginabili. Anche oggi, ad Aprilia il secco residuo (mastello grigio) non sarà ritirato nelle zone 1-2 e 5-6. Nulla cambia, invece, per le altre tipologie di rifiuto che, sia oggi che domani, saranno regolarmente ritirate. A comunicarlo è il Comune, al termine di una giornata trascorsa a trovare soluzioni praticabili, dopo l'annuncio di una proroga della chiusura dell'impianto. Anche a Latina, dove da ieri non solo i cassonetti dell'indifferenziato sono pieni, ma i sacchetti di spazzatura invadono ormai anche i marciapiedi, rendendo impossibile il transito ai pedoni, si stanno cercando soluzioni, e lo stesso sindaco, Damiano Coletta, ha inviato una lettera in Regione per sollecitare una svolta. Anche il presidente della Provincia, Carlo Medici, è rimasto in costante contatto con la Regione per trovare una soluzione: l'ipotesi è quella di una parziale chiusura della conferenza dei servizi per l'ampliamento, e consentire uno sblocco già per oggi, ma è tutto in divenire di ora in ora.
SCONTI TARI
Nel capoluogo, intanto, ieri sono state presentate le prime simulazioni delle bollette TaRi per le utenze non domestiche, ovvero per quelle attività commerciali che sono rimaste chiuse per il lockdown. «L'indicazione di Arera - spiega l'assessore comunale di Latina al Bilancio e Tributi, Gianmarco Proietti - è quella di uno sconto del 100% della quota variabile che è in carico al Pef (Piano economico e finanziario dei rifiuti, ndr) per i soli giorni di chiusura dell'attività: questo sarà relativo a 329 utenze, per un peso sul Pef di 19mila euro. C'è poi una seconda tabella, che prevede l'obbligo di sconto del 25% sempre sulla quota variabile a carico del Pef, a causa di una incertezza nel numero di giorni di chiusura, e questa riguarda 1297 utenze, per un peso di 331mila euro. Il totale a carico del Pef è quindi di 350mila euro. Questi dovranno essere compensati a carico delle utenze domestiche, che aumenteranno quindi tra l'1% e il 2%, perché, se è vero che le attività commerciali, stando chiuse, non hanno prodotto rifiuti, è vero anche che, restando chiusi in casa, le utenze domestiche hanno prodotto più rifiuto».
Se in media, per un appartamento di 100 metri quadri occupati da 4 persone si pagano in media 400 euro di TaRi all'anno, con questo aumento si dovrebbe arrivare a circa 408 euro. Ma il Comune ha altro in programma: «Abbiamo una possibilità di ulteriore riduzione per le utenze non domestiche, a carico del Bilancio comunale, la prima previsione è di arrivare a 1950 utenze, per un ulteriore 25%, ovvero per altri 355mila euro, ma ci stiamo ancora lavorando, vorremmo arrivare fino a 3mila utenze da scontare fino al 50%, per quelle che ufficialmente non figuravano chiuse come studi professionali o asili nido. Infine, sulle utenze domestiche, abbiamo già messo 180mila euro per l'esenzione per redditi sotto 8mila euro Isee, ma stiamo studiando anche ulteriori impegni».

Aggiornamento 3 luglio, ore 11
Questa mattina la Rida ha comunicato a Regione, Provincia, prefettura  e Comune di Aprilia «che nella settimana corrente, grazie alla sospensione dei conferimenti, gli stoccaggi sono lievemente diminuiti. Pertanto seppur con difficoltà, accogliamo la Vostra richiesta di riavvio dei conferimenti dalla data odierna al fine di scongiurare rischi igienici sui territori». Non è ancora chiaro se questa riapertura dello stabilimento di Trattamento meccanico biologico della Rida basterà a risolvere l'emergenza in provincia di Latina. Anche perché la Rida mette le mani avanti: «Si segnala tuttavia che la situazione è di massima allerta in quanto gli elevati stoccaggi e le alte temperature del periodo - si legge nella missiva -  non consentono di ragionare su soluzioni alternative degli stoccaggi. Si auspica in soluzioni da parte di codesta Amministrazione che possano garantire la continuità del servizio». Quindi l'unica soluzione resta quella di una autorizzazione, temporanea o definitiva, da parte della Regione.

 

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