A giudicare dal luogo in cui è avvenuto il rinvenimento, inoltre, non è escluso che d'inverno possa essere raggiunto dalle mareggiate e, dunque, ipotesi altrettanto preoccupante, finire in acqua dopo essere stato trascinato sulla spiaggia da qualche grossa onda. Pensando alla storia della città vien da pensare che i lastroni di amianto siano residui del lontano 2005 quando il Comune fece abbattere la cosiddetta “Muraglia di Tumulito”, vero e proprio emblema dell'abusivismo edilizio risalente agli anni '70-'80. Tra villette e manufatti di piccole dimensioni furono decine le strutture rase al suolo su disposizione dell'ufficio tecnico comunale. Che qualcuno abbia seppellito i resti anziché smaltirli? Possibile così come è possibile che, in realtà, si tratti di costruzioni successive. A stabilirlo saranno le autorità competenti intanto continuano i controlli sul litorale affinché quanto accaduto in passato non si ripeta mai più.
Proprio lo scorso 28 agosto il dirigente dell'ufficio pianificazione urbanistica e territoriale, lo stesso che nel 2005 dispose l'abbattimento della “Muraglia di Tumulito”, ha emesso un'ordinanza di rimozione di una roulotte posizionata senza autorizzazioni da due fondani a poche decine di metri di distanza dalla duna imbottita di eternit. I due fondani avevano istallato un bagno chimico sul mezzo in un terreno di uso civico. I costi per la rimozione dell'abuso, a cura del Comune ma a spese dei proprietari della casa su ruote, ammontano a circa 3mila euro.
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