Due nuovi ospedali, cinque case della salute, rimodulazione dei Pat, nuovi percorsi per la diagnostica per immagini, assistenza territoriale attraverso le Usca Unità speciali di continuità assistenziale. L'emergenza covid sembra aver di fatto accelerato alcuni processi di trasformazione della sanità pontina, che ora la Asl sta mettendo a punto definendo un programma a medio e lungo termine che consenta di riorganizzare la rete ospedaliera e le prestazioni offerte alla popolazione. Si guarda dunque al futuro e ad un sistema più moderno ed efficace di cure che sappia accogliere sfide anche in campo tecnologico. Tutto è stato annunciato a grandi linee dal direttore generale della Asl Giorgio Casati, dal direttore sanitario Giuseppe Visconti e dal direttore del dipartimento interaziendale delle Asl di Latina e Frosinone Mauro Palmieri, insieme al sindaco Damiano Coletta.
Il punto di partenza importante è costituito dai due nuovi ospedali della provincia. Quello del Golfo, per il quale la Regione Lazio ha dato parere favorevole allo studio di fattibilità e quello della città di Latina, per il quale è stata invece firmata una delibera che apre la strada allo studio di fattibilità. Nel primo caso si tratta di una tappa fondamentale che consente ora di programmare i prossimi passi concreti e le tre fasi di esecuzione in attesa dell'approvazione del Ministero. Nel secondo, Casati non nasconde il fatto che il percorso non sarà breve ma «consentirà di avere un ospedale finalmente moderno, che potrà svolgere funzione di hub non solo per l'emergenza ma anche per la rete oncologica».
Chiaro che la nuova struttura del capoluogo consentirà di riportare all'interno della Asl una serie di funzioni come quella del polo universitario, dando quindi un impulso a ricerca e sperimentazione clinica.
La Asl di Latina, come annunciato da Casati e Palmieri, ha adottato una delibera per la ricerca di professionisti che dovranno occuparsi dello studio di fattibilità. Il progetto dell'Ance presentato lo scorso agosto rappresenta un buon punto di partenza ma il direttore generale della Asl non nasconde che la quantità di risorse necessarie per realizzarlo risulta superiore alla somma messa a finanziamento per l'opera: «E' necessario quindi fare uno studio spiega per capire come quel progetto possa essere ricondotto all'interno della somma effettivamente disponibile».
Altra novità annunciata dalla Asl è quella di una razionalizzazione della diagnostica per immagini sul territorio, che ha l'obiettivo di migliorare la funzionalità delle strutture e il pieno utilizzo delle strumentazioni raggiungendo l'obiettivo dell'azzeramento della mobilità passiva. «Il progetto si fonda su una forma di partenariato pubblico-privato chiarisce Mauro Palmieri e riguarda la proposta di concessione ad un operatore esterno, che consentirò di recuperare molte prestazioni nell'ottica di un ammodernamento, sostituzione delle apparecchiature e fornitura di personale».
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