Va detto che i rincari emersi a Latina sono molto più bassi che nel resto del meridione. Se a Bari e a Foggia infatti, l’insalata iceberg ha raggiunto aumenti rispettivamente del 284,9% e del 276,7%, quasi triplicati rispetto all’anno scorso, e a fronte di una media del +60,3%, e sono di poco inferiori per la «cappuccia» , la «gentile» e la «romana». Mentre a Latina la rilevazione sulle diverse qualità di Lattuga fa evidenziare aumenti che oscillano dal 6,3% della qualità Iceberg che costa attualmente 0,85 euro al chilo (mentre a Siracusa un kg di iceberg si paga 1,11 euro o Cesena 1,19 euro), al 18% della “Gentile”, fino al 20% della “Cappuccia” e al 33% della “Romana”.
Il rincaro più rilevante in terra pontina riguarda invece gli spinaci che hanno fatto registrare alla produzione un prezzo di 0,65 euro al chilo con un aumento rispetto allo scorso anno del 44,4%. Malgrado tutto è rimasto stabile il prezzo di molti prodotti. come le zucchine scure prodotte in serra ferme a 1,40 euro al chilo, o le zucchine romanesche stabili a 3,35 euro al chilo, o come i cetriolo fermi a 30 centesimi. Aumenta invece l’indivia del 28,8 % con un presso attuale di 45 centesimi al chilo alla produzione.
Stabile anche il prezzo del kiwi rimasto fermo ai valori dello scorso anno sia per la qualità Hayward (0,55 euro al chilo) sia la la qualità Gold a polpa gialla (0,98 centesimi al chilo).
Ma la situazione nel resto del meridione è decisamente più complicata se si pensa che il prezzo dei finocchi alla produzione a Foggia, Taranto e Bari è cresciuto rispettivamente del +222,2%, +143,6% e 142,4%., a fronte di un aumento medio nazionale del 116,6%. Stessa cosa per i cavolfiori che nelle campagne pugliesi di Brindisi e Taranto costano 1,14 euro e 1,01 euro (+226,2% e +181,5%), ma anche nella media da Agrigento a Teramo, da Metaponto a Napoli, Salerno e Foggia sono praticamente raddoppiati +90,9%.
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