Dirigente picchiato all'ospedale di Terracina da un paziente inferocito: ora è caos cartelle cliniche

Dirigente picchiato all'ospedale di Terracina da un paziente inferocito: ora è caos cartelle cliniche
di Barbara Savodini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 4 Novembre 2016, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 12:39
Scontento per un problema che si era registrato al pronto soccorso, lo ha atteso a lungo per poi picchiarlo con violenza all'ospedale di Terracina: vittima di una gravissima quanto brutale aggressione, uno dei massimi dirigenti del “San Giovanni di Dio” di Fondi, che quel giorno però si trovava per motivi di lavoro al "Fiorini". Il funzionario della Asl, un punto di riferimento importantissimo per il presidio sanitario fondano in questi ultimi anni di grave crisi e progressivo declassamento, si trova da diverse settimane in convalescenza e non rientrerà a lavoro prima della fine del mese. Data la delicatezza della situazione, per il momento ha preferito non sporgere denuncia.

Alla base dell’accaduto ci sarebbe stata una leggerezza commessa da un dipendente dell’ospedale il quale, anziché suggerire ad un paziente inferocito di presentare regolare reclamo all’urp, forse perché esasperato dalle pressanti richieste, ha indicato il responsabile del presidio che, per puro caso, proprio in quel momento si trovava a passare. L’utente, fuori di sé per il grave disagio che aveva subito, ha quindi brutalmente aggredito l’uomo, poi soccorso dal personale in servizio. Un duro colpo sia fisico che piscologico per il 42enne, già messo quotidianamente alla prova dalle intricate e complesse vicende della sanità pontina, con continue pressioni da ogni fronte: utenti che non accettano il progressivo taglio dei servizi, personale scontento per l’eccessivo carico di lavoro, politici che credono in un riordino indispensabile per salvare il settore, sindaci che lottano da anni con le unghie e con i denti per preservare tutte le funzioni del San Giovanni di Dio e poi ancora proteste, manifestazioni, lamentele e criticità all’ordine del giorno.

Dal momento dell’aggressione la situazione è a dir poco precipitata con il più grave stato di stallo del presidio ospedaliero degli ultimi anni. Da quando il dirigente è in malattia, infatti, tutte le cartelle cliniche del San Giovanni di Dio sono come congelate. A gestirle, attualmente, è un lavoratore socialmente utile che non ha né le autorizzazioni né i titoli per occuparsi di documenti così delicati e importanti. Alcune cartelle, di tanto in tanto, vengono inviate a Terracina dove vengono “sbloccate” dalla firma del direttore sanitario del Fiorini, il dottor Riccardo Marrone, ma tutte le altre restano in stand by, spesso per giorni e giorni.

Solo di rado, il San Giovanni di Dio si avvale della presenza della dottoressa Marina Capasso, direttore sanitario del Dono Svizzero, già impegnata a tempo pieno presso l’ospedale formiano. Con una simile situazione, anche le attività di ordinaria amministrazione sono diventate impossibili presso il nosocomio fondano. Il tutto senza considerare i rischi che corre, quotidianamente, il personale del San Giovanni di Dio, solo e indifeso dinnanzi ad un’utenza incapace di capire le ragioni della razionalizzazione sanitaria pontina. È così che, all’ennesimo disagio al pronto soccorso, può capitare che un medico, un infermiere o un diregente venga aggredito o che un paziente se la prenda con il personale quando il suo esame, per l’ennesima volta, viene rimandato. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA